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L’Ospedale dei Pellegrini ad Andrano

Spesso risulta difficile immaginare come potesse essere una città secoli addietro. La fisionomia del luogo, il numero e il tipo di abitazioni, mutano con continuità portando spesso ad una metamorfosi radicale. A volte però, il passato lascia dei piccoli indizi lungo il suo cammino e, grazie a quelli, si possono ricostruire spaccati di vita vissuta…


Molti di voi probabilmente sapranno che il santuario di Leuca Piccola, a Barbarano, è stato nei secoli meta di pellegrinaggi cristiani per garantire l’espiazione dei peccati. La meta dei pellegrini era il santuario di Leuca ma, per raggiungerlo, dovevano necessariamente sostenere varie tappe e soste in luoghi in cui poter riposare e in cui poter rifocillarsi alla bisogna. Il complesso di Barbarano era forse quello più conosciuto all’epoca anche per la presenza di un tempio, di una grande locanda e di un ampio sotterraneo in cui potevano essere ospitati tutti i viandanti bisognosi.

La pietra custodita al museo Sigismondo Castromediano (Fonte: www.cattedralegallipoli.it)

La pietra custodita al museo Sigismondo Castromediano (Fonte: www.cattedralegallipoli.it)

Centri di accoglienza e sostegno erano però molto diffusi in molti luoghi del Salento come ad Andrano. Il luogo in questione non era un santuario religioso ma un Ospedale, attivo nel XIV secolo nei pressi dell’attuale Via della Resistenza. Il termine ospedale non deve essere fuorviante: non si garantiva la degenza di gente in attesa di cure ma possiamo immaginarlo come uno dei tanti centri accoglienza per poveri, bisognosi, orfani, diffusi ampliamente in tutta Italia.

Questa struttura oggi non esite più se non per dei ritrovamenti che vengono fatti di tanto in tanto nel sottosuolo: sono stati recentementre trovati grandi quantità di resti umani inseguito a lavori di scavo per la costituzione di fondamenta per nuove abitazioni.

Una più nutrita documentazione storica che riguarda la struttura ospedaliera è contenuta all’interno del museo provinciale Sigismondo Castromediano di Lecce, presso la sezione dei reperti epigrafici. Il materiale in questione è costituito da pietre e lastre con incisioni in greco, le quali forniscono alcune informazioni sull’Ospedale come i committenti, Giorgio Longo e sua moglie Gemma, l’anno di costruzione, 1372, e possibili maledizioni pronte a colpire coloro avessero osato trafugare beni appartenenti alla struttura cristiana. La maledizione sarebbe stata “eseguita” nell’ordine: dalla Trinità, dai 12 apostoli e dai 70 discepoli, dai 318 Padri del consiglio di Nicea e infine dal Santo del luogo.

Ciò che ancora rimane ben in vista dell’antico ospedale, e che probabilmente ha contribuito alla diffusione di leggende di ogni tipo intorno a questa struttura, è una croce scolpita in un mattone, forse patente, oggi  inglobata in un muro di una costruzione di recente edificazione. Questo simbolo emblematico potrebbe rappresentare il connettore di tanti aneddoti che hanno accompagnato secoli di storia salentina e parte della vita di migliaia di persone che qui sono venute in pellegrinaggio per espiare le proprie colpe e consolidare la propria fede.

Gli storici sostengono che dietro l’Ospedale ci possano essere tante informazioni ancora da scoprire che potrebbero mettere in luce tanti misteri ancora velati che circondano Andrano, la sua storia e quella dei suoi monumenti più antichi.

La croce scolpita

Marco Piccinni

BIBLIOGRAFIA:
Francesco Coluccia, Parleranno le Pietre…Testimonianze di vita andranese – Gino Bleve Editore (1998)


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