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Il sito archeologico di Cardigliano (Specchia)

1. L’età protostorica

Il sito archeologico di Cardigliano è ubicato su un pianoro (150 m.s.l.m.) posto sul fianco nord-occidentale di un rilievo della serra che da Casarano giunge fino a Gagliano del Capo. L’insediamento dista circa 5 km da Specchia e 3 km dall’impianto turistico-ricettivo di Cardigliano di Sopra.

Nel 1989, a seguito di indagini stratigrafiche condotte dalla Soprintendenza Archeologica della Puglia in località Sant’Elia (Cardigliano), sono stati rinvenuti alcuni vasi ad impasto frammentari, provenienti da un ambiente ipogeico scavato sul fianco di un basso costone roccioso ed utilizzato come sepoltura collettiva. La struttura era costituita da una cella sepolcrale pressoché quadrangolare, fornita di una banchina sul lato est e di un letto sul lato nord, alla quale si accedeva da un vestibolo mediante tre rozzi scalini. La cella presentava sul lato sud un piccolo vano sub-circolare, dal quale vennero recuperati resti scheletrici umani. Tra il materiale fittile rinvenuto, riferibile all’età del Bronzo medio, vi è un’olla con anse tubolari verticali e una ciotola carenata con ansa a nastro verticale.

Sito archeologico di Cardigliano

Sito archeologico di Cardigliano

Le ricognizioni effettuate sul pianoro sovrastante il costone del rilievo – interessato dalla presenza delle tombe ipogeiche – hanno restituito abbondante materiale, in gran parte databile al Neolitico finale (facies Diana) e pochi frammenti fittili dell’età dei metalli (Eneolitico ed età del Bronzo recente-finale).

All’inizio degli anni ’80, sul pianoro venne eseguito uno scasso per la canalizzazione idrica, che ha portato alla luce alcune strutture sub-circolari e frammenti ceramici attribuibili all’età del Bronzo recente e finale.

M.A. Orlando, sulla base del materiale raccolto nell’area dello scasso ed escludendo un collegamento diretto tra questo sito e le tombe ipogeiche dell’età del Bronzo medio, ipotizza la presenza di un abitato della tarda età del Bronzo, situato su una posizione elevata a controllo di un lungo canalone che si allunga tra la Serra di Specchia e quella di Supersano. In questo periodo, secondo la studiosa, si assiste nel Salento meridionale ad una nuova organizzazione insediativa, che rivitalizza le aree interne del territorio dopo un lungo periodo di frequentazione prettamente costiera.

Sito archeologico di Cardigliano

Sito archeologico di Cardigliano

2. L’età romana e medievale

Il pianoro che sovrasta il costone roccioso sul quale si apre la struttura funeraria ipogeica si caratterizza per la presenza di numerose tombe a fossa scavate nel banco tufaceo (Calcari di Melissano) affiorante. Le sepolture presentano forme e tipologie diverse: alcune, di modeste dimensioni ed orientate in senso E-O, sono pertinenti l’antica cappella di Sant’Elia, i cui resti si trovano ad un centinaio di metri di distanza dalle tombe in oggetto; altre, di maggior lunghezza e larghezza, sono probabilmente di età romano imperiale, sulla base del confronto con altri gruppi di sepolture rinvenuti nel Salento.

Il prof. Pagliara, negli anni ’70 del secolo scorso, ha effettuato alcune ricerche di superficie nel territorio in esame, individuando, unitamente alle sepolture a fossa, numerose epigrafi di età imperiale (II-III secolo d.C.) relative a monumenti funerari, molte delle quali reimpiegate nella struttura muraria della vicina chiesa di Sant’Elia.

Recenti prospezioni di superficie, effettuate da chi scrive e da Luigi Marra, hanno permesso di identificare un’area di frammenti fittili di età romana e medievale nei pressi della Masseria Cardigliano di Sotto. Il materiale archeologico rinvenuto consta di: laterizi (coppi e tegole, alcune delle quali presentano traccia in negativo dell’intelaiatura vegetale sulla quale poggiavano), ceramica comune acroma, sigillata africana ed italica, anfore di produzione orientale (Late Roman Amphora 1 e 2) e africana, dolii, invetriata policroma dipinta in rosso e bruno (tra cui un frammento decorato con un motivo a reticolo o graticcio) e monocroma verde.

Le tombe scavate nella roccia, i monumenti funerari e i frammenti fittili rinvenuti in località Sant’Elia (Cardigliano) documentano l’esistenza, in età romano imperiale e medievale, di un insediamento rustico che basava la propria sussistenza sull’attività agricola. I suoi abitanti infatti coltivavano i fertili terreni, utilizzavano le vicine cave per estrarre ottimo e prezioso materiale da costruzione e sfruttavano la posizione strategica del sito che permetteva un’eccellente difendibilità del territorio.

Sito archeologico di Cardigliano

Sito archeologico di Cardigliano

A cura dell’Associazione Archès

Nota: Per maggiori informazioni fotografiche consultare l’annessa galleria fotografica a questo link.

BIBLIOGRAFIA

Cavalera M., Medianum. Ricerche archeologiche nei territori di Miggiano, Montesano Salentino e Specchia, Tricase (Le), 2009.

Ciongoli P., Specchia (Lecce). Cardigliano, in Taras, Rivista di Archeologia, IX, p. 159, Martina Franca (Ta), 1989.

Orlando M.A., Cardigliano (Specchia), in Ingravallo E. (a cura di) La passione dell’origine, pp. 290-303, Galatina (Le), 1997.

Pagliara C., Note di epigrafia latina IV, in Studi d’Antichità, 2, pp. 205-235, Galatina (Le), 1980.


Un commento su “Il sito archeologico di Cardigliano (Specchia)

  1. scusatemi io quando leggo la cronistoria di cadigliano mi ricordo, che quando che nel costruire il cimitero perserò la vita un caro mio amico ,Benito Stendardo ed il capo mastro Giangreco non mi ricordo il nome sono passati tanti anni
    grazie per avermi permesso di ricordare.

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