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La chiesa di Sant’Antonio a Salve

Questa piccola chiesetta è situata al limite del centro storico di Salve in via Santa Maria, luogo anticamente rilevante poiché qui vi era un ospizio che assolveva al compito di ospitare ammalati o anziani . (fonte Aldo Simone,”Salve, storie e leggende”, 1981).
Il prospetto frontale e l’intera struttura sono frutto di rimaneggiamenti e lavori successivi alla fondazione vera e propria della chiesa: l’anno a cui risale è di difficile precisazione, tuttavia compare un’unica datazione (1586) su un affresco interno. Originariamente l’edificio sacro era di minore grandezza, occupava l’area del transetto attuale, e nel 1950 iniziano i lavori di ampliamento, sostenuti dai sacerdoti del paese Palmiro e Nicola Corciulo. Lo stile sobrio e nel contempo elegante (quasi neogotico) della facciata è singolare e durante i lavori sono stati appunto scoperti gli affreschi murari dell’ambiente interno che si possono ammirare tuttora.

Chiesa di San Antonio - Salve

La facciata è scandita da un arco a tutto sesto in bugnato entro cui si apre il portale dell’ingresso principale, da un raffinato rosone a 8 raggi , da una croce addossata al muro perimetrale con alla base un putto e da tre statue in pietra leccese collocate sulla sommità. Il campanile, costruito recentemente è slanciato e caratteristico. L’interno è a pianta a croce latina rovesciata, con due altari: l’altare maggiore, piuttosto semplice e con un crocefisso ligneo posto tra due colonnine corinzie a bassorilievo sormontate da un cornice in legno, e l’altare dell’Annunciazione, che ospita un affresco datato 1586 raffigurante l’Annunciazione, in cui compaiono i committenti del dipinto in preghiera alla Vergine e affiancato da due piccole riproduzioni di sante, tenuti in discrete condizioni. Questo affresco e quello del Giudizio Universale, posto sulla parete opposta all’altare dell’Annunciazione, sono stati scoperti quando si è deciso l’ampliamento della piccola cappella ed è una fortuna che siano ancora integri. Lo stile dei dipinti si avvicina perlopiù a quello orientale e rispetto all’arte rinascimentale del periodo (il Cinquecento) si nota una netta differenza, riguardo la prospettiva e l’attenzione ai particolari. ₁

L’Affresco narrante il Giudizio Universale è il più degno di nota, soprattutto per la moltitudine dei soggetti raffigurati e per il modo in cui esso è organizzato: dall’alto dove vi è la scena del Peccato Originale, posto tra il Giorno e la Notte, si passa alle scene più crude delle anime condannate all’Inferno. Il dipinto è piuttosto disorganico e sfortunatamente è danneggiato dalla porta laterale di ingresso, la cui apertura ha costretto l’eliminazione di una porzione dell’affresco.
All’interno sono presenti le statue in cartapesta di Sant’Antonio, San Luigi Gonzaga, il Cristo Morto, il Cristo Vittorioso e la Madonna in Lutto. Rilevanti sono i due rosoni, il principale e il secondo sulla parete muraria sinistra decorati con vetri verdi e gialli. La presenza di poche aperture conferisce alla chiesetta un’atmosfera tranquilla, altro pregio di questo luogo.

Cristian Montinari

₁ Gina Lecci (“Gli affreschi della Cappella Sant’Antonio da Padova”, Annu Novu Salve Vecchiu, XIV edizione, 2004)



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