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Festa dei Santi Martiri ad Otranto

Santi patroni della città di Otranto e dell’omonima arcidiocesi. Chiamati Santi fin da subito e da sempre anche se la Santa Sede si è pronunciata solo dopo 500 anni con esito positivo, in un lungo, interminabile processo di Santificazione. Oltre 500 anni ormai da quando, il 14 Agosto del 1480, 800 uomini, 800 idruntini, vennero giustiziati sul colle della Minerva per mano del nemico saraceno.

Il loro fu un gesto esemplare: la difesa estenuante di una città con le forze di un uomo abituato a lavorare la terra e non a combattere, ma che allo stesso tempo deve improvvisarsi soldato per proteggere la propria famiglia. L’attesa di un esercito che giungerà solo un anno più tardi, il disperato attaccamento alla vita di giovani che non volevano concludere i loro giorni terreni sotto i bombardamenti delle pesanti palle di granito che ancora oggi adornano il centro della città a perenne memoria. Preghiere, preghiere e ancora tante preghiere delle donne che, rifugiatesi all’interno della chiesa dell’Annunziata, imploravano il cielo affinché tutto terminasse. Diversi modi di combattere dunque, di fronteggiare il nemico per salvaguardare quella vita alla quale poi molti di coloro che non potevano permettersi di riscattarla, con un adeguato riscatto, una volta che la città fu presa, hanno scelto di lasciarla andare per salvare invece il proprio credo religioso. Momenti di dolore, di panico, di coraggio e di orgoglio che rivivono tutti nelle commuoventi pagine de “L’ora di Tutti” di Maria Corti.

Alcune delle reliquie di quegli 800 uomini, che la storia racconta siano rimasti sul luogo della loro esecuzione per oltre un anno, incorrotti e inviolati, avvolti da una strana luce divina, vengono condotte in processione nel pomeriggio di ogni 14 Agosto durante i festeggiamenti a loro dedicati.

Le ossa dei martiri

Nella serata precedente il sindaco della cittadina, l’Arcivescovo, le autorità civili, militari e religiose, partono dal palazzo comunale e si recano presso il “Monumento”, in piazza degli Eroi. Deposta una corona di fiori, si tiene il discorso commemorativo. Nella tarda serata, viene organizzata una veglia diocesana per giovani sul colle del martirio, per rinnovare il perenne messaggio di speranza e di impegno civile degli Ottocento che ha toccato anche il cuore dell’Unesco, che ha insignito la città del titolo di testimone di cultura di pace inserendola nel già lungo elenco del patrimonio italiano da conservare e custodire gelosamente.

I festeggiamenti iniziano già dal 31 Luglio con la tredicina che viene ravvivata e vissuta dall’intera diocesi attraverso le Vicarie ad ognuna delle quali spetta l’animazione di una serata fino al 12 Agosto.

Oltre ai momenti dedicati al ricordo dell’eccidio degli 800 compagni caduti, Otranto si veste anche di colori ed allegria con le luminarie che daranno una nuova veste al centro storico e alla decine di bancarelle dove faranno bella mostra di sé prodotti dell’artigianato e della gastronomia locale. Ed ancora la banda ed i fuochi d’artificio che si spengono nell’Adriatico e gli sguardi dei bambini che con il naso rivolto in su si fanno meraviglia chiedendosi quale magia possa mai creare tutti quei colori.

Una festa da vivere intensamente con un pensiero al passato.

Marco Piccinni


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