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La Cappella del Crocifisso a Calimera

Camminando tra le ghetonìe, le case a corte della Grecìa Salentina, dove tutto sembra trasudare atavico ellenismo, in una terra ancora dove riti e ricorrenze pagane e cristiane si inseguono continuamente nelle stagioni, non è difficile imbattersi in opere di straordinaria bellezza e semplicità. Una di questa è la cappella del Crocifisso, presso l’omonima corte.

La cappella della famiglia Licci è stata realizzata nel 1698 e oggetto di restauro nel 1997 a cura di Brizia Minerva e Ianuaria Guarini. Un intervento grazie al quale è stato possibile recuperare gli affreschi ed il prezioso Crocifisso ligneo seicentesco attribuito a Placido Buffelli,  uno scultore nato e vissuto ad Alessano tra il 1635 ed il 1693. Il restauro di questa magnifica scultura, che sembra quasi impersonificare il dolore del redentore morente in Croce, ha visto l’eliminazione della tinteggiatura sovrapposta all’opera originale, non più ripristinata, al fine di dare la possibilità di poter ammirare nella sua interessa la precisa tecnica di intaglio.

Il crocifisso ligneo di Buffelli

Alle spalle del Crocifisso la Madonna e San Giovanni Battista piangono per la terribile esecuzione del figlio di Dio, mentre il cielo è diviso tra luce e tenebre. Il sole e la luna compaiono l’uno accanto all’altra, anche il mondo e la natura sono sconvolti nell’ordinario corso degli eventi.

Dalla volta, gli evangelisti scrutano con occhio attento il visitatore e accompagnano la discesa dello Spirito Santo, nelle sembianze di una colomba, posta al loro centro, che completa la SS. Trinità con la raffigurazione del creatore.

Affresco della volta

Marco Piccinni


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