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La grotta del presepe nel comprensorio delle Cipolliane

Dal dimenticatoio alla ribalta. La strade del “successo” di un piccolo angolo di Salento, quello delle grotte Cipolliane, tra la marina di Novaglie e il ponte Ciolo, è stato molto breve, quasi quanto il piccolo sentiero realizzato in seno ai lavori di riqualifica del territorio dall’ente Parco Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e bosco di Tricase. Foto inizialmente sconosciute ai più sono diventate nuove immagini di cartolina di un paesaggio ormai famigliare, sereno, riconoscibile da un punto di vista prettamente naturalistico oltre che per le importanti testimonianze archeologiche qui rinvenute che hanno permesso di colmare alcune delle lacune della cronistoria salentina.

Per quanto battuti però esistono angoli di questo sentiero sconosciuti ancora a molti. Sono quelli definiti “irrangiubili” ma per i quali, in realtà, occorre solo un po’ di esperienza, un pizzico di follia e gli attrezzi giusti al fine di renderli parte integrante di un percorso più… ampio. Stiamo parlando della sorella minore delle grotte Cipolliane, accomunata alla sue consanguinee nel numero del registro catastale e popolarmente  conosciuta come la “grotta della vecchiarella” o “grotta del presepe” per via di alcune concrezioni che, viste dalle giusta prospettiva, suggeriscono all’osservatore un’istantanea della sacra famiglia, lontana dalla fredda stalla in cui il Salvatore venne alla luce, ma più a suo agio in climi temperati in una grotta a picco sul mare.

Grotta del presepe, comprensorio delle Grotte Cipolliane

Grotta del presepe, comprensorio delle Grotte Cipolliane

A proteggere la “sacra” rappresentazione, un nugolo di stalattiti e stalagmiti che nel tempo hanno seguito diverse direzioni di crescita, inclinandosi verso l’esterno della grotta quasi come volessero cercare di raggiungere il mare, apparentemente così vicino ma di fatto intoccabile. Si abbracciano, si inseguono in una rigida mobilità che non manifesta nessuna fretta di raggiungere nessuna meta in particolare. Non si vede, ma sono in continuo divenire.

Alcuni semi hanno raggiunto questo antro così apparentemente distante dalla “civiltà”, colonizzando questi ambienti con una popolazione vegetale molto risicata. Piccioni e gabbiani sono i veri proprietari di questa dimora spoglia di arredi che in migliaia di anni ha ospitato diverse specie e individui di altrettanti ordini e famiglie, e che un tempo si faceva avvicinare con molta più semplicità, quando il mare lambiva l’antro di ingresso e le dimensioni della caverna dovevano essere decisamente più imponenti.

Marco Piccinni

Nota: La visita alla grotta del Presepe è stata condotta con il GST (Gruppo speleologico Tricase), guidato da Rocco Castrì e Vincenzo Turco, in data 30 Maggio 2015. Sono richieste attrezzature specifiche e una minima preparazione. Si SCONSIGLIA l’escursione autonoma se non accompagnati da personale esperto.


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