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SCORRANO. Santa Domenica, la festa della luce

SCORRANO (Le) – “Braviiiii!”, grida la bambina dai bellissimi riccioli biondi sulle spalle del suo papà. Coi cellulari ultima generazione siamo tutti aspiranti Fellini mentre filmiamo i giochi di luce, le architetture bizzarre, le musiche che invadono la città. Un frate francescano mai visto prima mi saluta sorridendo: gli dà una pacca sulla spalla. E’ ammutolito: solo san Francesco forse faceva simili miracoli, lasciava senza parole. L’accensione del 6 è stata ripresa da Telenorba, bravo Magistà!
Benvenuti a Scorrano, alla la festa mondiale della luce: il suo diluvio, il trionfo, l’apoteosi, se ne trovate una uguale mandateci le foto sull’app. Ogni anno sempre più bella, più varia, più ricca: al tempo del pixel con cui contaminare led, ritmi, musica (quest’anno anche “Vita spericolata” di Vasco Rossi).

Luminarie desta Santa Domenica, Scorrano

Luminarie festa Santa Domenica, Scorrano. Fonte giornaledipuglia.com

Un inno commovente alla bellezza, una preghiera al cielo. Santa Domenica a Scorrano è un evento atteso che migliora i suoi stessi record. L’edizione 2017 è stata superlativa: oltre 5oomila presenze in 5 giorni. Per la gente di Terra d’Otranto è una festa imperdibile, ci si dà appuntamento di anno in anno come una messa pagana.

Fra le bancarelle dei neri e gli arabi, i turisti sono storditi, turbati dalla luce sotto le luminarie dei Mariano (Lucio e Massimo), i De Cagna (pionieri del settore sin dall’altro secolo, quando si usava il carburo) e per la prima volta Angelo Fabrizio. Mescolati alla folla solidificata come i basilischi, passeggiano i buyers che poi porteranno la nostra luce da loro (Spagna, Svizzera, Giappone, Usa, Corea, Gran Bretagna, Tower Bridge, ecc.), giusto per meritarsi il titolo di “Capitale mondiale delle luminarie”. Voi avete il pil, noi abbiamo la luce, e ci basta.

Ma qui hanno anche la leadership dei fuochi pirotecnici con i Mega, artisti storici, e al memorial del fondatore Francesco in gara sono scesi i Pannella di Ponte (Bn), Bruscella Fireworks Group (Modugno) e gli stessi eredi. Altri giochi barocchi di geometrie e colori, altro stordimento dei sensi, sazietà dello sguardo. “Bravi!, come diceva la bambina bionda.

Con intelligenza hanno saputo accoppiare la devozione a una Santa molto amata alla promozione delle squisitezze territoriali con “M’illumino di gusto”. Gran lavoro per l’Associazione di Volontariato “Santa Domenica”: presidente Salvatore De Luca, vice Carmelo Gervasi, coordinatore Maurizio Rizzo, cassiere Fernando Vergari, soci: Antonio Gallone, Salvatore Specchia, Giampiero Ruggeri, Giovanni Manfredi, Sergio Rizzo, Luigi Maraschio, Antonio Leanza, Santo Merico, Alfredo Schito, Raffaele Stefanelli, Gianni Montagna, Vittorio Merola, Paolo Esposito. Grazie! grazie! grazie!

E gran professionalità della Schola Cantorum “Santa Domenica” diretta dai prof. Gino Pendinelli e Fabrizio Vecchio alle messe in onore della Santa. Come dei concerti bandistici locale (prof. Daniele De Pascali) e “Città di Conversano” (prof. Susanna Pescetti). Musica e luce intrecciate l’una all’altra in un’orgia che zittisce.

Per i ragazzi la “Street Misto Band” di Specchia e, serata finale, “Flashback” (l’emozione ferma il tempo), l’intrigante spettacolo di cantanti e ballerini più bravi di quelli che saltellano in tv inventato da “Centro Studi The Best Academy” di Salvatore Mauro, geniale.

Grazie, Scorrano! Quest’anno abbiamo fatto numeri importanti: mezzo milione di persone, più del doppio di Vasco. “Io vengo ogni anno!”, si vanta una bella ricciolona al comitato, come se mancare a un rito collettivo, che porta bene, fosse peccato grave. Festa contaminata, melting-pot: una nera bellissima vende archi e un ragazzo ne contratta uno. L’arabo invece ti dà una pajetta per 5 euro: con queste calure ci serve e alle 2 di notte non si tira sul prezzo. Qui abbiamo realizzato la società più contaminata che si immagini: se venisse Salvini lo prenderebbero a calci.

Santa Domenica è la santa dell’accoglienza, dei poveri della terra, di chi si accontenta di poco, è felice così. Pudico il faccione della luna ci sorveglia.

Tanta bellezza commuove, fa venire i brividi, qualcuno piange. Grazie di cuore gente di Scorrano: avete lavorato un anno per stupirci, regalarci poesia pura. Per una sera è spenta la divinità che marcisce le nostre vite: la tv.

La folla scorre tranquilla come un fiume caldo e materno. Una ragazza incinta ci sfiora il gomito: sorride, il prossimo anno saranno in due sotto la luce.

Appuntamento al 2018: altra bellezza, magia.

Scorrano, per chi vuol vederlo, è il simbolo del Sud più creativo e coraggioso, che accetta le sfide, che crede in se stesso, che le vince.

Scorrano è tutti noi. Stanotte siamo tutti felici con un panino con la carne di cavallo, una granita da un euro e un pasticciotto. Domani è un altro giorno, e come dicevano i vecchi sapienti, sa Dio a chi dare i guai…

Francesco Greco


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