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“Una favola per Natale”, per ritrovare la parola

Ora che la tv spazzatura (“cattiva maestra”) ha fatto i suoi guasti, formattato l’oralità, conducendoci nella prigione dell’afasia, è ora di recuperare la parola in tutta la sua ricchezza. A cominciare dalla favole, che non si raccontano più. La sapiena delle generazioni passate così si disperde al vento infido.

E se ci riprendessimo il verbo, e cominciassimo dal Natale ormai alle porte? Sarebbe un bel modo di festeggiarlo nelle famiglie. Magari spegnendo la tv che ci ha storditi.

La scrittrice pugliese Monica Antonella Sabella ce ne offre l’occasione con “Una favola di Natale”, Youcanprint Tricase 2017, pp. 20, euro 6, 00 (cover e illustrazioni di Concetta Borlizzi Sabella, editing Consuelo Sabella).

Una favola per Natale

Dove ci si diverte in allegria a raccontare le avventure di Birba e Pasticcione, piccole pesti dispettose che ne combinano di ogni sorta. Il Cielo le ha inviate sulla Terra per controllare i bambini ma finiscono col fare comuenella divertendosi a giocare imsieme (c’è anche Pierpaolo, il figlio della sindaca).

Alla comitiva, formata da terrestri ed extraterrestri, si aggiunge il gatto Checco, il topo Spillo, il pesce Pallino, il granchio Cipolla, ecc. L’allegra brigata un giorno si ritrova sugli scogli di Novaglie e poi sulla sabbia dorata di Torre Vado…

Una favola moderna, godibilissima, scritta con leggerezza e poesia, come ormai siamo abituati per le opere di questa scrittrice assai prolifica (è autrice di altri bellissimi romanzi), che, nata ad Alessano, divide il suo tempo fra la famiglia (il marito Carlo, le figlie Alessia e Karol) e il lavoro da infermiera al “Francesco Ferrari” di Casarano.

Per chi vuole deliziare i suoi bambini, e allo stesso tempo tornare bambino, sotto l’albero o accanto al presepe, questa favola è l’ideale. Sempre con la “cattiva maestra” con i suoi volgari mantra messa a tacere una volta per tutte. Per riprendersi l’innocenza perduta, e la parola ritrovata.

Francesco Greco


Un commento su ““Una favola per Natale”, per ritrovare la parola

  1. Laura Pili ha detto:

    Monica Isabella è una scrittrice talmente brava che questo libro sarà sicuramente splendido, ho letto altro di questa l’autrice e mi ha toccato l’anima. E’bravissima

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