Home » News sul Salento » Turismo, CNA contro l’abuso delle professioni turistiche

Turismo, CNA contro l’abuso delle professioni turistiche

CASARANO (Le) – In qualità di Associazione di categoria per le guide turistiche, ( CNA PUGLIA Beni culturali e turismo) anche quest’anno denunciamo i numerosissimi casi di abusivismo della professione, fenomeno in netto aumento, avallato anche dagli stessi Enti e Istituzioni che dovrebbero ben conoscere le regole e non infrangerle.

Più volte abbiamo inviato all’Ufficio protocollo dei Comuni con maggiore afflusso turistico della Puglia, una lettera in cui venivano specificate le norme inerenti la professione di Guida Turistica; in essa chiedevamo il rispetto della legge e maggiori controlli su coloro che svolgono abusivamente l’attività.

Inoltre per lo stesso problema, su nostra insistenza, qualche anno fa, SS.EE. il Prefetto di Lecce ha inviato una lettera a tutti i Comuni della provincia invitandoli al rispetto della legge, ma anche l’invito del Prefetto non è stato sufficiente a smuovere i Comuni ed i loro rappresentanti!

Sono anni che la CNA PUGLIA Beni culturali e turismo invia e protocolla lettere in cui si chiedono maggiori tutele per la professione di guida e di accompagnatore turistico ma con rammarico, tutte le nostre richieste non sono state prese in considerazione dalle Istituzioni destinatarie né, gli stessi destinatari, si sono degnati minimamente di rispondere.

In questi ultimi giorni abbiamo registrato, infatti, diverse segnalazioni circa la presenza ovunque di “abusivi”, ragazzi impiegati stagionalmente nelle strutture ricettive che accompagnano e fanno da guida agli ospiti della struttura in tour turistici, responsabili di B&B e case vacanza che si tramutano in conducenti NCC senza nessuna autorizzazione e che fanno contemporaneamente da autisti e guide turistiche.

A tutto ciò, va aggiunta una pratica che sempre più sta prendendo piede nella Penisola Salentina che è quella delle visite guidate gratuite o a “offerta libera” gestite ed organizzate da Associazioni, sulla carta senza scopo di lucro, che come risultato stanno portando ad una vera e propria distruzione del mercato. Purtroppo, anche le istituzioni contribuiscono a stimolare tali comportamenti scorretti attraverso finanziamenti a pioggia, mettendo in seria difficoltà le Aziende del settore e i privati che investono tempo e risorse ingenti al fine di promuovere un turismo culturale di qualità che possa anche lasciare risorse economiche sul territorio.

Altro capitolo affine ma tipicamente salentino è quello di arruolare volontari, che si trasformano in guide senza avere nessuna abilitazione; persone autorizzate illegittimamente da gestori sotto vario titolo di monumenti e chiese quando, in tutto il resto d’Italia essi svolgono una eccezionale opera per quello per cui sono nati, ossia la gestione dei flussi turistici in chiese e monumenti e nel relativo decoro. Da noi, al contrario, divengono guide turistiche abusive.

A questi casi, bisogna poi aggiungere gli appassionati, i professori di ogni ordine e grado e i ricercatori universitari che, anche non essendo guide abilitate, pensano di poter svolgere questa attività.

Siamo appena qualche giorno dopo la metà di agosto e possiamo asserire con certezza che l’abusivismo nelle professioni turistiche nel Salento ha VINTO su tutti i fronti! Ribadiamo: nonostante le nostre continue richieste non è stato effettuato mai nessun controllo da parte delle istituzioni per il rispetto della legge.

Teniamo a precisare che la professione di guida turistica non è un passatempo, nonostante in questo periodo molte Associazioni si sono prodigate a fornire servizi guida con “offerta libera”; in quest’ultimo caso, dovrebbero indagare gli enti preposti (guardia di finanza e agenzia delle Entrate) al fine di verificare eventuali evasioni fiscali ed una ricorrente pratica di concorrenza sleale nei confronti delle imprese che operano nel settore turistico.

È necessario intervenire affinché si avvii una seria lotta nei confronti di chi esercita abusivamente questa professione anche perché la concorrenza sleale non giova alla categoria, ma è un danno d’immagine agli occhi dei visitatori, che possono restare delusi da servizi spesso non all’altezza della situazione.

Le norme ci sono: chiediamo soltanto che vengano applicate e rispettate!

Beatrice Arcano


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.