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Quei piatti di Amal sospesi fra due mondi

CORSANO – Ha ibridato i sapori millenari della cucina araba delle Mille e una notte con quella italiana altrettanto ricca di gusto, da Apicio all’Artusi, sovrapponendo cibi e spezie che vengono da lontano a quelli a km 0, componenti di piatti e ricette personalizzati.


Culture affascinanti, echi di sapori di terre lontane, popoli che si incontrano davanti a una pietanza, dialogano attraverso una bevanda, un dessert, la frutta.

Echi di infinite contaminazioni, che ci arricchiscono e danno intensità e gusto alle nostre vite, in un rendèz-vous antico, che ogni giorno si rinnova nei gesti quotidiani di uomini e donne che conoscono l’importanza dei cibi.

Il risultato è un magma complesso quanto unico, che conquista il cuore e la mente e sedimenta topoi che divengono consuetudini, tradizioni, ricchezze, vite più intense.

Amal Lafshii è nata a in Marocco, a Casablanca e con la famiglia (padre, madre, tre sorelle e un fratello) è arrivata in Salento quando non era ancora una donna.

Andò subito a lavorare in un albergo a Santa Maria di Leuca e poi a Gallipoli, stesso gruppo (Caroli hotels), turisti provenienti da tutto il mondo, cucina internazionale, sfide quotidiane.

Si racconta come una ragazzina curiosa, che voleva imparare usi e costumi del paese d’accoglienza, per dialogare e integrarsi al meglio.

Ricorda con un sorriso: “Mi misero a lavorare in sala, ma io spesso sparivo in cucina: ero ansiosa di imparare l’arte dei cuochi, volevo vedere gli chef al lavoro e anche pulire i gamberetti era importante…”.

Amal ha così imparato i segreti della cucina mediterranea intrecciandoli alla sua tradizione e l’innovazione della sua terra d’origine con quella del paese d’accoglienza, ricchissima di proposte, in continua evoluzione, fra scoperte, riscoperte e sperimentazioni.

Il risultato si può osservare sul canale Youtube digitando “Amal Food Blogger”, dove la ragazza (che nel frattempo si è sposata, ha tre figli, Vincenzo, Leyla e Ilias e vive nel Salento, a Corsano) propone i suoi piatti nei dettagli, dagli ingredienti al risultato finale e già guardare le riprese del backstage e il montaggio delle immagini (sono del figlio Vincenzo) fa venire, come si dice, l’acquolina in bocca: provare per credere.

Suggerimenti utili alle donne italiane e arabe che ogni giorno cucinano per la famiglia, da un anno chiuse in casa dalla pandemia, costrette a inventarsi un menù. Ma la chiamano anche a cene e pranzi importanti, famiglie che vogliono fare bella figura.

In pochi giorni i “like” sono lievitati, e c’è da scommettere che aumenteranno ancora, ora che siamo tornati alla vita quasi normale.

Francesco Greco


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