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Il respiro dell’anima, la poesia della speranza

No ssu né nnu scrivanu e mancu nnu talentu/mò a modu meu voju/ve cantu stu mumentu…” (Antonio Piscopello).

E a cantare, in un momento della Storia e della vita così particolare (“non finisce mai di stupire la capacità di saper ricercare e trovare il bello anche nelle stagioni spiacevoli” premette il presidente della Pro Loco di Alessano Gabriele Marasco), sulla strada del III Millennio, sono 13 voci nuove di Alessano e Montesardo che in una sera d’estate, in un luogo incantevole come piazza Santa Maria, nel cuore della Alessano ebraica, hanno condiviso i loro versi, mentre pittori improvvisati ne traevano ispirazione per dare pennellate sulle tele realizzando opere interattive, con i musicisti a sottolineare, come in un convivio o una corte rinascimentale, le parole.

Serata di intense emozioni ideata dalla Pro Loco e dal suo direttivo e impreziosito dalla verve di Sabina Campanile (Radio Venere e Radio Peter Pan), mentre l’attore Pietro Spiga e gentile signora hanno letto le liriche dei poeti assenti.

Un piccolo format che ha “tenuto” il pubblico per 2 ore e mezza, e si sarebbe potuto continuare come sempre quando nasce spontaneamente un’aria di magia, un filo rosso che sintonizza uomini, parole, musica, arte, location, ecc.

Voci poetiche varie per formazione culturale e politica, età, tematiche affrontate, linguaggi (vernacolo incluso, come si accennava nell’incipit) usati. Poesie di formazione e di maturità, il cui etimo, da millenni, da Ovidio a Gibran, è sempre in via di definizione: “Poesia è la porta dei sogni/che si fanno desiderare…” (Daniela Ferraro).

Da quella serata è nata, edita dalla Pro Loco, un’antologia che racchiude i versi dei poeti e poetesse che si sono messi in gioco, “Il respiro dell’anima”, Grafiche Spagnolo, Tricase (Lecce) 2021, pp. 124, s.i.p. Cover bellissima dell’artista Daniele Amico, grafica raffinata.
Oltre a Piscopello e Ferraro, Concettina Chiarello, Lucia Nicolardi, Paolo Muccio, Maria Siciliano Insalata, Francesco Greco, Valentina Russo, Corrado Torsello, Antonio Rizzo, Dudù Torsello, Raimondo Massaro, Maria Rosaria Augenti.

Io sono convinto – afferma don Tonino Bello in quarta di copertina – che chi coltiva la bellezza non userà mai violenza…”. Maestra di vita, la Storia ci dice che purtroppo non sempre è così: prendiamola come un’utopia possibile, una delle tante che il prossimo beato ha seminato nella sua vita.

Don Tonino Bello. Fonte avvenire.it

Francesco Greco


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