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Il mare salentino non è inquinato!

Per chiudere finalmente la questione inquinamento del mare salentino più volte affrontate in questi ultimi due mesi, vogliamo proporrea una notizia pubblicata su “il Gallo“, il 14 Luglio 2009, la quale riprende il testo del documento firmato dal dirigente biologo, dott. Antonio Dangela, e dal direttore del Dap, ing. Roberto Bucci, in seguito alle analisi condotte dall’ARPA sul tratto di costa Otranto-Leuca il 7 e l’8 Luglio scorso:

“I campioni pervenuti in Laboratorio, corredati dalle relazioni di servizio, sono stati differenziati per il successivo processo analitico in due tipi: a) campioni che contenevano una massa gelatinosa, di colore grigio biancastra in sospensione; b) campioni privi di materiale in sospensione. Per quanto riguarda i campioni di cui al punto a), che presentavano all’osservazione una massa sospesa, si è proceduto all’esame microscopico a fresco, diretto e dopo sedimentazione (metodo Utermholl). L’esito microscopico ha evidenziato in tutti i campioni la presenza di aggregazioni amorfe, di sostanza proteica proveniente dalla degradazione di plancton marino (fitoplancton e zooplancton), nonché residui di vegetazione e di essudati di bacillariophicaee (diatomee). Si osserva la presenza di Copepodi ancora vitali, che rappresentano la componente prevalente del plancton marino, oltre che un elevato numero di diatomee e pennate e radiate. Alle sostanze proteiche di cui sopra è da attribuire la causa della presenza della schiuma bianca (scie di schiuma). Quanto descritto rientra nei fenomeni naturali, sia per le proprietà aggreganti del mare, che per le correnti marine, determinate dalle condizioni meteo-climatiche che, a loro volta, hanno influenza sulla colonna d’acqua e sul movimento dei nutrienti nella stessa. Su tutti i tipi di campioni a) e b) è stata effettuata la filtrazione per l’esame batteriologico, come previsto dal D.P.R. n. 470/82. Gli esiti hanno sempre dato valori inferiori ai limiti previsti per la idoneità alla balneazione”.


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