Home » Cripte e Ambienti Rupestri » Masseria Grande a Surano

Masseria Grande a Surano

Masseria Grande, un nome che si addice benissimo alla mole di questo stupendo edificio che si è caricato nel tempo del fardello di un’insieme di misure atte alla difesa dei massari che qui vivevano. Nata come una semplice masseria, in una contrada a due passi dalla ss 275 nel territorio di Surano, che ancora mantiene inalterati alcuni aspetti dell’ambiente rupestre di un tempo, questa costruzione è divenuta un po’ il simbolo dei sistemi di fortificazione e difesa ad uso civile del basso Salento.

Masseria Grande

La mancanza di notizie documentate non ha rappresentato un particolare problema nello studio e nell’analisi di questa struttura, sottoposta a vincolo, insieme al fondo nel quale è situata, dalla Sopraintendenza dei beni culturali di Bari. Le differenti tecniche di costruzione, nonché la tipologia di materiali utilizzati, ha consentito una parziale ricostruzione di quelle che sono state le diverse “fasi evolutive” del complesso.

Nel  1745 la ritroviamo nel catasto onciario di Tricase, tra i beni di Francesco Gallone: una masseria “consistente di case, capanne, curti per comodo dei Massari, ed uso dè Bestiami, e gli seguenti Territorj Feodali ad essa masseria spettanti”.

Dai Gallone, principi di Tricase, la proprietà del fondo passa nelle mani della famiglia Tamborino, proprietari di numerosi terreni tra Montesano, Spongano e Surano per passare infine ai Signori Luigi Paiano e Salvatore Monti.

L’intero complesso ruota intorno al torrione centrale, alto ben 12 metri e organizzato in due piani. Si corona da un parapetto decorato da archetti e beccatelli di pregiata fattura che sembrano quasi voler addolcire le aspre “decorazioni” militari: delle caditoie disposte in corrispondenza degli assi di porte e  finestre. Da queste si potevano gettare pece e sabbia al fine di difendere i propri possedimenti dagli attacchi di pirati e briganti.

Il Torrione potrebbe essere originariamente nato intorno al XIII sec. come un unico vano all’interno del quale trovava riparo il massaro. Le continue incursioni di pirati saraceni sulle coste del Salento avrebbe indotto una graduale trasformazione che ha visto di volta in volta sopraelevare i vani esistenti, costruirne di nuovi o abbattere/modificare quelli presenti.

Quando tutte le possibili minacce di attacchi o furti scemarono le masserie si adopererono ad arricchire i complessi di elementi gentilizi e nuovi vani al fine di ospitare lavoratori salariati o maggior bestiame. E’ quello che succede anche per la Masseria Grande, che dal XVII al XX secolo realizza una chiesetta dedicata a San Felice, differenti vani per ospitare i coloni e numerose stalle.

Chiesa di San Felice

Pozzi, lavatoi, abbeveratoi, forni e stalle, il tutto organizzato in maniera impeccabile, recintato da un muro paralupi che si conserva ancora oggi intatto in diversi tratti intorno al cortile masserizio.

La Chiesetta di San Felice, che sembra voler accogliere il visitatore che si dirige alla Masseria, è un valido esempio di come il passato non voglia essere dimenticato. Priva di volta e con pareti piene di crepe sembra voler preservare, a tutti i costi e con tutte le proprie energie, la parete frontale sulla quale è possibile ammirare un bellissimo affresco ancora ben leggibile nonostante i numerosi danni. Si tratta della circoncisione di Gesù al tempio. Si possono vedere i volti dei suoi genitori e dei Santi Felice, Antonio e Luigi.

Affresco nella chiesa di San Felice

Un albero che cresce quasi all’interno di questo piccolo edificio sacro pare voglia preservare come in un abraccio con i suoi rami ciò che rimane di questa struttura. Non sarà molto ma a quanto pare, fin’ora, è bastato.

Marco Piccinni

BIBLIOGRAFIA:

La Masseria Grande di Surano, Valorizzazione ambientale e riuso delle masseire fortificate del Salento – Pierluigi Caputo, Edizioni dell’Iride (2005)


3 commenti su “Masseria Grande a Surano

  1. TINARIZZO ha detto:

    masseria grande surano chiediamo alle istituzione il dovuto rispetto per la nostra storia.:un popolo senza radici e passato non ha orientamento e valori

  2. FRANCESCO LOPEZ Y ROYO ha detto:

    prima dei Tamborino erano proprietari i Mellacqua, che l’hanno posseduta per circa un secolo.

  3. anton fiore ha detto:

    grazie marco sempre inappuntabile quanto prezioso- la masseria grande si trova nelle vicinanze della masseria monti tagliate detta anche masseria del palmieri di mia figlia manola ereditata dalla mia povera moglie anna maria giorgiani che iddio la tenga in gloria.. e’ sempre una emozione forte vederla questa costruzione di cui io ho un po’ di foto. abbraccio

Rispondi a anton fiore Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.