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Ironia e leggerezza, torna il teatro popolare di Diso Pisani

CASTRIGNANO DEL CAPO (Le) – Vedovo da otto mesi di una ricca dama, Roberto (Franco Diso Pisani), commerciante di bretelle fallito, ingaggia un pittore per il ritratto della defunta, giusto per elaborare il lutto. Siamo nella Parigi gaudente fin-de-siècle, tra Balzac e Toulouse-Lautrèc, artisti squattrinati, poeti maudit, cafè-chantant, femme fatale.

Si discute del colore degli occhi e dei capelli. Ma mentre l’artista (Francesco Schirinzi) si assenta, con la vitalità della sua gioventù irrompe Lulù (Annarita Pizzolante), una modella in cerca di ingaggio che esibisce le sue grazie all’incredulo e stralunato vedovo, oltre a spettegolare sul pittori del quartiere rei di non apprezzare le sue doti.

E’ il concept de “L’inconsolabile“, atto unico di Miguel Zamacois con cui il “Teatro Minimo Diso Pisani” di Castrignano del Capo, dopo due anni e mezzo di sosta forzata, ha ripreso l’attività fra l’entusiasmo di un pubblico numeroso accorso da ogni dove e a cui è mancata quella sintonia con l’arte e la poesia che si era creata da mezzo secolo in qua.

Ironia e leggerezza sono le scansioni, condivisibili, scelte dal regista Diso Pisani, emozionato come fosse all’esordio, per il ritorno sulle scene salutato da un vento fresco e gradevole. Eppure in questo 2022 il popolare “Franchino” festeggia i 46 anni di lavoro culturale straordinario e generoso: è infatti considerato, giustamente, un’istituzione, un maestro dell’arte della rappresentazione scenica amato dal suo pubblico.

Quasi mezzo secolo di proposte di alto livello, testi classici e moderni, drammatici e brillanti portati in tutto il Salento (ma anche extra moenia) con cui il territorio (che conosceva solo il teatro in vernacolo), ha elevato il suo livello culturale.

E di leggerezza c’è bisogno in questo momento storico pesante, e ognuno si faccia la sua list di criticità (senza dimenticare gli incendi che si stanno divorando il territorio).

Stessa leggerezza nel secondo atto unico firmato da Ric e Gian, “Equivoco dal dentista”, ambientato ai giorni nostri, che il regista territorializza con le scene che si svolgono in uno studio dentistico di Lecce.

Un ragazzotto (Francesco Schirinzi) vuole spendere i risparmi di cinque anni per una serata memorabile in una casa chiusa del capoluogo, con una squillo d’altobordo di cui si è sparsa la fama anche nel Capo di Leuca, dove vive.

Solo che per errore finisce in uno studio dentistico dove lavorano due professioniste rinomate (Annarita Pizzolante e Loredana Colella) e dove arriva un paziente che, dopo una notte insonne, deve farsi togliere un dente. Sul filo dell’ironia il “salotto” fra questi e il villico mentre aspettano il loro turno, tant’è che il provinciale scapperà senza aver speso i risparmi e col testosterone al top…

Diso Pisani ha adattato i testi e curato la regia. Hanno collaborato: Francesco Abaterusso, Mary Cassiano (fonico) e Pegaso Service (Miggiano). L’estate del “Teatro Minino” continua con altre proposte. A Leuca (piazza Asti), il 25 prossimo, “Rossana parla con Dio”, di Corrado Vallarotti.

Francesco Greco


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