1800000 anni fa
Paleolitico inferiore
L'uomo Habilis fa la sua comparsa in Africa. La sua peculiarità consiste nella realizzazione di strumenti in pietra. La sua evoluzione cerebrale gli consente di modifica stile di vita e alimentazione. Comincia a mangiare la carne che riesce a tagliare con un filo prodotto picchiando una pietra contro l'altra. Non sono mai stati rinvenuti resti dell'Homo Habilis al di fuori del continente Africano. Possibili resti attribuibili a questo periodo nel Salento provengono dalle grotte dell'Alto, Bernardini e Capelvenere di Nardò, dove sono stati rinvenuti complessi litici caratterizzati da un tecnica di scheggiatura più arcaica di quella usata nel paleolitico medio.
130000 anni fa
Paleolitico medio
In Europa l'uomo si evolve nell'Homo di Neanderthal che si diffonde fino in medio oriente. I Neanderthaliani usano il fuoco, realizzano strumenti complessi, comunicano tra loro e praticano il culto dei morti. Sono dotati di una forza straordinaria e hanno convissuto per un breve periodo con i Sapiens, pur non essendone imparentati. Resti di Neanderthal nel Salento sono stati rinvenuti nella grotta del Cavallo e di Capelvenere di Nardò, del Bambino o delle tre porte a Leuca, e Cattie a Maglie. Altri importanti ritrovamenti del Paleolitico medio sono stati rinvenuti all'interno di Grotta Montani I nel territorio di Salve.
35000 anni fa
Paleolitico superiore
L'uomo di Neanderthal si estingue per lasciare il posto all'uomo Sapiens con il quale ha convissuto per un breve periodo. Si diversifica e si standardizza la tecnica di realizzazione di numerosi oggetti, in pietra e in osso e la pratica della sepoltura dei morti assume sempre più i connotati di complesse cerimonie rituali. Resti di frequentazione dell'Homo Sapiens nel Salento si hanno nella grotte Romanelli (Castro), delle Veneri (Parabita), Cipolliane (Gagliano del Capo) e del Cavallo (Nardò).
10000 anni fa
Mesolitico
La fine della glaciazione di Wurm consente all'uomo di vivere in un ambiente ormai molto simile a quello attuale. Le temperature ideali consentono di sfruttare al meglio risorse quali la pesca, raccolta dei molluschi, caccia di volatili e di piccoli animali. Si realizzano diversi oggetti di dimensioni molto ridotte. I siti di particolare interesse del mesolitico nel Salento sono quello all'aperto di San Foca, a Melendugno, e Grotta Marisa presso i laghi Alimini a Otranto. A questo periodo risalgono numerosi reperti con incisioni geometriche e regolari.
8000 anni fa
Neolitico
La nuova età della pietra si caratterizza per un uso intensivo delle risorse agricole che rendono l'uomo sedentario. Si sviluppano le prime attività economiche e differenziazioni sociali. Si comincia a levigare la pietra, che diviene più tagliente, e ad utilizzare nuove materie prime come argilla e ossidiana. Le grotte, sia naturali che artificiali, vengono utilizzare per scopi cultuali e sepolcrali. I principali insediamenti del Neolitico nel Salento sono in prossimità di Torre Sabea (Gallipoli),la contrada Serra Cicora a (Nardò), il pianoro di Spigolizzi (Salve) e la Grotta dei Cervi (Otranto), una delle più eccezionali manifestazioni pittoriche di tutta Europa.
5000 anni fa
Età del Rame (Eneolitico)
L'uomo inizia a sfruttare minerali metallici contribuendo formalmente alla nascita delle prime classi sociali d'elite, in grado di padroneggiare tecniche metallurgiche per la produzione di oggetti pregiati e di alta qualità. Il primo minerale sfruttato è stato il rame, per poi proseguire con una sua lega, il bronzo. Anche la produzione litica raggiunge alti livelli di differenziazioni e perfezione. Numerose attestazioni di questa nuova produzione sono state certificate presso Grotta della Trinità (Ruffano), Grotta Zinzulusa (Castro) e Grotta dei Capuccini (Galatone).
4300 anni fa
Età del Bronzo
L'uomo apprende a utilizzare diversi metalli per la creazione di alcune leghe, molto più robuste e resistenti dei materiali metallici da cui sono costituite. Impara a creare il bronzo dalla fusione di rame e stagno. Si sperimentano nuove tecniche per la realizzazione di contenitori e utensili in metallo che andranno a sostituire quelli litici. La comparsa dell'aratro, inoltre, impone una nuova rivoluzione anche in campo agricolo. I siti di maggiore interesse dell'età del bronzo nel Salento sono l'area arcaica di Cavallino e quella costiera di Rocavecchia.