Un ritorno decisamente vintage dei canoni estetici scheletrici tendenti all’anoressia che per un certo periodo sembrava avessero abbandonato il défilé in favore del body positivity con forme muliebri ben in vista a incanalare l’intensa energia procreatrice della Madre Terra: nell’autunno del 2001 La venere degli Alimini fa il suo ingresso in passerella.
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Gli ingranaggi della macchina produttiva di intere generazioni di salentini sono stati oleati dallo stesso olio prodotto da ettari di uliveti che colmavano qualunque orizzonte sul quale si poggiasse lo sguardo. Maturato alla luce del sole e lavorato nel sottosuolo in centinaia di frantoi ipogei scavati nella nuda roccia, con macine messe in movimento da muli e asini che si alternavano durante le ore del giorno e delle notte per permettere alla produzione di non fermarsi mai. Ininterrottamente. Per diversi mesi l’anno.
Lascia un commentoAnche se da un primo momento poteva sembrare un’impresa titanica, ai limiti dell’impossibile, Francesco Accogli è riuscito dove molti altri avrebbero desistito alla prima difficoltà. Quattro lunghi anni, ma, finalmente!, come dice lo stesso autore nel prologo, questa piccola grande creatura ha visto la luce.
Lascia un commento25 novembre 1941
Affonda l'Attilio Deffenu
25 Novembre 1941: la nave Attilio Deffenu affonda nel mare di Casalabate a causa di un siluramento da parte di un sommergibile britannico. Costruita nel 1929, come nave passeggeri, venne riadattata nel 1940 per depositare mine di fondo e per il trasporto dei convogli.


Ebrei nel Salento
Riportiamo integralmente il contributo di Ettore Vernole, pubblicato negli anni trenta sul primo numero della nota rivista periodica Rinascenza Salentina (in cui troveranno spazio storie, aneddoti, cusiosità, racconti della Terra del Salento, raccontati da Salentini o studiosi di passaggio che di questo popolo si sono perdutamente innamorati), che affronta i diversi aspetti della questione ebraica in Salento e di come e perché queste comunità si siano radicate in misura differente sul territorio.
SPECCHIA (LE) – In questo scorcio di fine estate a Specchia si è respirato un clima di recupero della memoria che, il 1° settembre, ci ha inoltrato nel passato attraverso la presentazione di una piccola opere a carattere religioso, una Madonna con Bambino benedicente.
Lascia un commentoNelle immediate vicinanze della Masseria Grande di Surano, all’ombra dell’imponente torre e di vecchie costruzioni ad uso dei massari recuperata a nuova vita, (ri)sorge una piccola cappella rurale dedicata a San Felice.
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