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La cripta del Crocefisso di Ugento

Stelle, scudi crociati, figure mostruose, animali e piante. Sono queste le decorazioni pittoriche scelte per la cripta del Crocifisso di Ugento.

Elementi insoliti che stupiscono e fanno discutere ancora oggi studiosi e critici. A simboli esoterici di natura paleocristiana, che celano importanti testimonianze di un passato fatto di segreti e persecuzioni, se ne aggiungono degli altri di natura ed epoche differenti. Il pesce, le oche, gli uccelli, il toro, l’istrice, il grifone, l’idra, le stelle a sei e otto punte (rosse e nere), foglie e racemi, rosette a otto o sedici petali, rosoni che inglobano stelle, tralci ondulati con foglie aghiformi dai quali spuntano trifogli, scudi crociati, neri e rossi,  campiti all’interno di schemi romboidali. Sono proprio questi ultimi a destare maggiore interesse ed un automatica associazione agli ordini cavallereschi di Templari e Teutoni. La loro composizione farebbe pensare al tendaggio di un accampamento militare.

Scudi crociati sulla volta della cripta del Crocefisso

Antonio Lupo, nel suo “La cripta del Crocefisso di Ugento” (Edizioni Leucasia), scrive che:

In un documento del XV secolo, nel quale sono attestati  i possedimenti dei cavalieri Teutonici nel Salento, si fa esplicito riferimento alla chiesa di S. Maria Alemanna di loro giurisdizione nel territorio di Ugento, come anche la vicina cripta del Crocifisso in feudo di Ruffano […]. Due ordini spesso sovrapposti nel Meridione, la cui araldica (scudi con croci dipinte di rosso e di nero) si ritrova connessa ad un reticolato dove sono inserite ben 29 croci rosse, simbolo dei templari e diciotto croci nere che contrassegnano invece i Teutonici, a cui si aggiunge una sola croce di Gerusalemme. Questa compresenza di emblemi renderebbe ipotizzabile una sorta di passaggio dal più antico ordine del Teutoni (attestati in Puglia già dal XII sec.) a quello dei Templari, dai quali i Teutoni avevano mutuato la regola e l’abito[…]

Tuttavia la presenza di scudi crociati è attestata anche in contesti differenti non necessariamente connessi alle vicende degli ordini cavallereschi.

Le decorazioni pittoriche del soffitto sono state in parte sottoposte a diversi cicli pittorici, alcuni bizantineggianti, che abbracciano un arco di tempo che spazia dal XVI al XVII secolo. Un’Annunciazione, nella quale la figura olosoma di Maria illuminata dai raggi del sole regge nella mano il fuso e la conocchia mentre l’Arcangelo Gabriele, di dimensioni più piccole, sporge da un’architettura in cui una finestra inquadra una croce;  una crocifissione del XVII sec. sul grezzo altare;  un San Nicola nelle sue classiche vesti vescovili; un magnifico Cristo Pantocratore, a mezzo busto e benedicente alla greca; una tenerissima raffigurazione della Vegine Eleusa, nella quale traspare l’amore naturale di una madre per il suo bambino, indipendentemente dalla sua natura divina, ed una seconda Vergine con bambino, più austera con l’imation sul chitone, un velo che le copre il capo e con il mano il giglio della purezza (simbolo della dinastia angioina), accompagnata dall’insolita iscrizione esegetica Sancta Virgo.

Cristo Pantocratore nella cripta del Crocefisso

La presenza di un cimitero medioevale nelle immediate vicinanze della cripta, all’interno della quale sono state rinvenute otto sepolture in una campagna di scavo condotta nel 2005, avvalorerebbe la tesi di un uso cimiteriale del luogo di culto, nato probabilmente per volontà di una committenza privata principalmente con funzione funeraria. Una chiesa desiderata dalla volontà cittadina, che per essa svolse la funzione di importante meta di pellegrinaggio e luogo di preghiera per le anime di defunti inumati nell’intera area.

Marco Piccinni

 

BIBLIOGRAFIA:

Antonio Lupo, La Cripta del Crocefisso a Ugento (Piccola biblioteca Ugentina) – Edizioni Leucasia (2004)

Fonseca,Bruno,Ingrosso,Marotta , Gli insediamenti rupestri medioevali nel Basso Salento – Congedo Editore (1979)


4 commenti su “La cripta del Crocefisso di Ugento

  1. Gaetano Giuri ha detto:

    Buongiorno, per favore, vogliate correggere un grave errore di ortografia: non esiste “Pantocreatore”, bensì il “Cristo Pantocratore”; non è un termine con etimologia latina ma un termine con etimologia greca: Παντοκράτωρ = Onnipotente. Per il resto, complimenti per il vostro ottimo sito web.

  2. Pellegrino D'Ambrosio ha detto:

    Salve, bellissima la grotta di Polifemo, ma come fare a visitare la cripta e le Cupelle?

    • Marco Piccinni ha detto:

      Non ci sono particolari difficoltà d’accesso. E in proprietà privata. Magari trova i proprietari per fargliela visitare.

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