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Vincenzo Ciardo, un salentino famoso in tutto il mondo

UNA RECENSIONE SULLA 5^ MOSTRA PERSONALE

DEL PITTORE GAGLIANESE VINCENZO CIARDO

AL CIRCOLO ARTISTICO DI BARI

a cura di Francesco Accogli

Ho avuto la fortuna di recuperare questo scritto di Giuseppe Mastropasqua, pubblicato in occasione della quinta mostra personale di arte del pittore Vincenzo Ciardo (Gagliano del Capo, 25.10.1894 – ivi, 26.09.1970), tenutasi nei mesi di ottobre e novembre del 1928 al circolo artistico di Bari. Penso di fare cosa gradita ai lettori nel ripubblicare queste poche righe sul pittore gaglianese, perché le notizie riportate arricchiscono la già nota fama di Vincenzo Ciardo che con le sue opere pittoriche fece conoscere al mondo intero la Puglia e il Salento e, soprattutto, la “Terra di Leuca”. Per quanti volessero avere una conoscenza più approfondita su Vincenzo Ciardo consiglio la lettura del volume di Antonio Cassiano, Vincenzo Ciardo, Cavallino, Lorenzo Capone Editore, 1979 e l’articolo da me pubblicato dal titolo: A vent’anni dalla morte di due grandi artisti salentini: Vito Raeli e Vincenzo Ciardo, in “Siamo La Chiesa”, Bimestrale religioso-sociale-Parrocchia “S.Antonio da Padova”, Tricase, A.XVIII-1990, n.3, maggio-giugno, pp. 55 – 62. Ripubblichiamo volentieri lo scritto, con la nota e l’elenco delle opere esposte.

PREFAZIONE

 

Autoritratto giovanile - 1910 – Museo Provinciale (Lecce)

Autoritratto giovanile – 1910 – Museo Provinciale (Lecce)

Con questa di Bari Vincenzo Ciardo è già alla sua 5^ mostra personale di arte. Ha tenuto le altre a Milano nel ’21, a Napoli nel 1923 e nel 1925, a Lecce nel 1925. In nessuna di esse gli è mancato il successo come non gli è mancato nelle altre numerose esposizioni nazionali e regionali cui egli ha partecipato instancabilmente a cominciare dal 1920. Pochi pittori possono vantare a pari età (33 anni dei quali quattro passati sotto le armi durante la guerra) ugual numero di esposizioni, ugual numero di successi1. Nella prefazione al catalogo della mostra personale di Lecce il compianto poeta napoletano Ferdinando Russo, dopo avere delineato a brevi tratti il temperamento personale ed istintivo di Vincenzo Ciardo ed avere rilevato che nei suoi dipinti egli è non soltanto esteriore, ma spirituale e profondo, concludeva con queste parole: “Vincenzo Ciardo è di quelli che sapranno sempre meglio onorare e magnificare la propria regione con la parola magica dell’Arte vittoriosa”. E Ciardo onora oggi la Puglia nella sua stessa metropoli, la magnifica, presentandovi una serie di nuovi quadri, nei quali ha profuso tutta la sua anima, tutte le sue qualità di artista schietto e significativo. Ad alcune di tali qualità è già stato accennato da altri; ma non si è messa nel giusto rilievo quella che nel Ciardo è veramente precipua e cioè l’equilibrio, evidente, tra la verità riprodotta e la spiritualità della riproduzione, la viva individualità delle sue figure nei più vari atteggiamenti e l’attribuzione di un’anima al paesaggio, pur ritratto negli elementi caratteristici, inconfondibili, con i quali si presenta in natura. Quanto ciò sia difficile raggiungere in arte non v’ha chi non sappia. Meno difficile è forse nell’arte della figura, perché il soggetto ha una vita propria, un’anima che traspare nel gesto, nei lineamenti, nello sguardo e basta riprodurlo con fedeltà perché l’opera d’arte sia perfetta; molto di più nel paesaggio in quanto l’anima e la vita debbono essere interpretate, attribuite quasi dall’artista, prima che espresse. In questo senso il paesaggio può e deve considerarsi come arte di riflesso. Basta che l’artista abbia una psiche esuberante o aberrante perché la riproduzione del paesaggio non riesca, basta che egli non abbia pieno possesso dei mezzi tecnici necessari perché, ad esempio, un’alba non si distingua più da un tramonto, un meriggio da un plenilunio, il mare da uno stagno o dall’azzurro del cielo. Ciò non accade in Vincenzo Ciardo. Egli invece potrebbe anche non intitolare i suoi quadri, tanto il soggetto ne è evidente. Le sue marine di Puglia si distinguono nettamente da quelle napoletane, e dalle altre dell’isola d’Elba e da quelle Veneziane. Hanno tutte un colore locale; e tutte rivelano un particolare stato di animo: dolce malinconia nei tramonti, il risvegliarsi della vita nelle albe, stanchezza e nostalgia nei meriggi, serenità sulle spiagge carezzate da mari tranquilli, pensosa e commossa gravità nei notturni, saldezza ed esuberanza di vita negli alberi, le cui rame si protendono gioiose al cielo, sentimento religioso nel pescatore che dalla spiaggia guarda e benedice il mare come un sacerdote dall’altare, gioia nelle bagnanti fresche di salsedine e di giovinezza. Ogni quadro è un piccolo poema, a rime non forzate ma naturali, a ritmo sobrio e carezzevole. Perciò la visione dei suoi dipinti non stanca; chè anzi corrobora lo spirito come la visione di opere di pura bellezza, scevre da artifici. Ma quanta arte occorre per riuscire, con semplicità di mezzi tecnici, a commuovere come il Ciardo commuove! Dinanzi alla sua pittura, il pensiero corre involontariamente a quell’antico maestro del paesaggio, Giacinto Gigante, che, dispregiando l’accademismo imperante ai suoi tempi, pregiò nei suoi quadri soprattutto la naturalezza e cantò, senza universalizzarle, le divine bellezze del Golfo di Napoli e dei paesi e delle città che vi specchiano, riuscendo sempre vario, sempre interessante, sempre ammirato. Con Vincenzo Ciardo che ha dato la sua adesione entusiastica al Gruppo Flegreo di recente costituitosi a Napoli con intenti di valorizzazione dell’arte partenopea, la vecchia Scuola di Posillipo si rinnova ed ha ancora accenti formidabili, decisivi. Lo addito perciò ai miei corregionali come uno dei più interessanti artisti nostri, come uno dei migliori illustratori della nostra regione. Ottobre MCMXXVIII-VII Giuseppe Mastropasqua

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ELENCO DELLE OPERE ESPOSTE

PAESAGGIO PUGLIESE

1 – Ultimo sole (Capo di Leuca) 2 – Sera imminente 3 – Le grotte di Leuca 4 – La grotta del Drago a Leuca

VEDUTE DI POZZUOLI

5 – Riflessi 6 – La festa del protettore 7 – Mattino al porto 8 – Cielo e mare 9 – Campagna estiva 10 – Ultimi raggi 11 – Pescatore 12 – Paranzelle napoletane 13 – Mandorlo in fiore 14 – Primavera 15 – Angolo verde 16 – Sulla spiaggia di Lucrino 17 – Lago Lucrino 18 – Bagnanti 19 – Prime luci dell’alba 20 – Tempo grigio 21 – Armonie del mattino 22 – Piccola casetta… 23 – Tempo incerto 24 – Tristezza 25 – Golfo di Pozzuoli

PAESAGGIO DELL’ISOLA D’ELBA

26 –  Il Golfo di Procchio 27 – Tramonto elbano 28 – Burrasca imminente 29 – Sulla via di Marciana 30 – S. Ilario 31 – Marina di Procchio 32 – Angolo quieto 33 – La casa dei finanzieri 34 – Dal rifugio di Napoleone 35 – Spiaggia elbana 36 – Visione panoramica 37 – Sole morente 38 – Pianura elbana 39 – Marina di Procchio 40 – Tramonto

IMPRESSIONE DI COLORE A VENEZIA

41 – Venezia dai Giardini 42 – La Giudecca 43 – Nel canale della Giudecca 44 – Crepuscolo in Laguna 45 – Armonie grigie 46 – S. Marco 47 – Ponte dei Frari 48 – La laguna in tono minore 49 – Il pozzo del Campo S. Stae 50 – Traghetto S. Marco 51 – Vecchia Venezia 52 – Il silenzio dei canali 53 – S. Marco dal cortile del Palazzo Ducale


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