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La festa dei Lampioni

La ricorrenza dei solstizi e degli equinozi ha da sempre affascinato l’uomo nel corso dei millenni: gli strani movimenti del sole, il suo continuo “alzarsi” ed “abbassarsi” all’orizzonte con la conseguente alterazione della durata delle giornate, non potevano perdersi come dettagli irrilevanti al vigile sguardo del mortale che mirava a quegli eventi come causa di un intervento divino.

I solstizi divennero per l’uomo quasi un ossessione, tanto da cominciare a trovare degli espedienti per determinarne la ricorrenza, scandirne le date e celebrarne la venuta. Innumerevoli monumenti e strutture dalla forme stravaganti o stereotipate nacquero per onorare la divinità della luce e del sole. Il solstizio d’estate era il giorno in cui il sole avrebbe destato la sua massima potenza, vincendo sulle tenebre in quello che, di fatto, è il giorno più lungo dell’anno.

Gli impulsi benevoli del giorno del solstizio sarebbero stati in grado di allontanare gli spiriti maligni. A tal proposito si consumavano canti e danze propiziatorie intorno a corposi falò che venivano accesi in ogni dove. La luce del sole, che avrebbe rinvigorito il cuore degli uomini e temprato i campi, congiuntamente a  quella del fuoco, simbolo di purificazione, sarebbe stata accompagnata da una serie di eventi straordinari che avrebbero infuso una nuova linfa vitale in tutto il creato, in quella che divenne poi conosciuta come la notte delle streghe o, come venne rinominata inseguito dal Cristinanesimo, la notte di San Giovanni.

I festeggiamenti del solstizio si spostarono infatti nelle notti successive, nel momento in cui il sole avrebbe cominciato la sua lenta discesa all’orizzonte. Questi festeggiamenti, di stampo prettamente pagano, rivivono ancora nel Salento nelle loro svariate e differenti sfaccettature. Una delle più suggestive è indubbiamente la festa dei Lampioni, a Calimera.

Conosciuta anche come la festa di San Luigi, la festa dei Lampioni è una vera e propria esplosione di estro e colori, in grado di arricchire i vicoli del centro storico del comune della Grecia Salentina di una forma d’arte fantasiosa, quasi ipnotica e intrisa di tradizioni.

Festa dei Lampioni, addobbi in piazza

Le origini si perdono nella notte dei tempi e, come ogni tradizione che si rispetti, anche questa vive in maniera quasi inconsapevole i ritmi e le cadenze di una celebrazione consolidata nelle avite abitudine, che annualmente si re-incontrano anche senza conoscerne con esattezza il perchè ed il come.

Tutti i bimbi di Calimera attendavano con ansia questo evento per esibire le proprie lanterne realizzate con materiali poveri come carta, ferro e canne di bambù, illuminate poi dal chiarore di una candela, il fuoco purificatore e rigeneratore. Non esistevano regole precise per la realizzazione di una lanterna, ciò che occorreva era solo la fantasia: ecco quindi che stelle, piccole barchette e le più svariate composizioni geometriche prendevano forma nella mani dei bambini, che già pregustavano di ammirare il proprio lampione per le strade del loro paese, magari anche gareggiando con i propri amici per vedere chi sarebbe stato in grado di realizzare la luminaria più bella.

Le note delle musiche della tradizione popolare/contadina del salento accompegneranno, quasi come prendendolo per mano, il visitatore che avrà il piacere di esplorare il centro di Calimera, incuriosito da questo insolito scenario e desideroso, magari, di assaggiare “lu cuturùsciu”, un tarallo morbido realizzato dai resti degli impasti di pane e focacce, con l’aggiunta di olio, origano e peperoncino.


Marco Piccinni


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