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La cripta di San Nicola, a Otranto

Nascosta tra la vegetazione, scavata nal banco tufaceo di quella Valle della Memorie dove sembrano siano andati ad annidarsi nel corso dei secoli tutti i ricordi, gli avvenimenti importanti, felici ed infelici, disposti a formare un disegno, come le tessere di un mosaico, ma non quello della vicina Cattedrale, per raccontare una storia insieme alla sua favola. Siamo ad Otranto, di fronte la cripta di San Nicola.

cripta di San Nicola, Otranto

cripta di San Nicola, Otranto

Importante testimonianza del glorioso passato bizantino della culla e porta d’Oriente in Italia, in una regione in cui il culto latino venne proibito dall’imperatore bizantino Niceforo Foca, nel 968, in favore di quello greco, Otranto manterrà incondizionatamente la sua grecità fino alla conquista normanna del 1071.

La cripta di San Nicola si trova nei pressi di una canale, in un contesto di un piccolo complesso rupestre costituito da decine di piccole cavità, probabilmente riutilizzato solo in epoca medioevale come luogo di culto, destituendolo dalla sua funzione originaria. Infatti, oltre all’orientamento non liturgico della navate e alla mancanza di un iconostasi in pietra, elementi insoliti per uno dei centri bizantini più importanti d’Italia,  presenta inoltre una planimetria irregolare e poco funzionale per lo svolgimento della celebrazione liturgica.

All’interno dell’antro si possono notare diversi interventi di manomissione che hanno portato all’abbattimento di alcuni pilastri, l’apertura di un altro ingresso (in totale ve ne sono tre frontali ed uno laterale) e l’escavazione di diverse nicchie sulla pareti.

Tre navate terminanti in altrettanti absidi orientati a sud, un corridoio che conduce in un ambiente laterale, pavimento ingombro da materiale di riporto e rovi, i resti di un gradino-sedile, numerose le croci greche e latine incise in profondità sulle colonne. Pochi accenni di colore, poche le tracce di intonaco rimaste sulle pareti a memoria dei Santi posti a “vigilare” sul fedele. Deboli tratti di un nimbo crucigero in prossimità di uno degli ingressi, un’aureola perlinata in prossimità dell’abside sinistra e un iscrizione poco lontana, forse il nome di un sacerdote. Su un pilastro si legge invece chiaramente un altro nome, Stefano.

Sono questi i pochi caratteri distintivi sopravvissuti all’autostrada del tempo mentre la vegetazione, pian piano, abbraccia in maniera sempre più vigorosa questo piccolo e mistico luogo.

Marco Piccinni

Bibliografia:

Fonseca, Bruno, Ingrosso, Marotta – Gli insediamenti rupestri medioevali nel Basso Salento – Congedo Editore (1979)


Un commento su “La cripta di San Nicola, a Otranto

  1. elvino politi ha detto:

    Per una completa interpretazione della cripta di S. Nicola, alla luce anche di una più ampia bibliografia, è necessario segnalare il testo di Chiara De Luca “La cripta di S. Nicola in Otranto” frutto di ricerca e tesi di laurea e ad oggi l’unica monografia sul sito. E’ possibile reperire il testo a questo link: http://www.lulu.com/it/it/shop/chiara-de-luca/san-nicola-in-otranto-la-cripta-dimenticata-ed-altri-insediamenti-nella-valle-delle-memorie/ebook/product-21468725.html

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