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IL MIO COMUNE. Stemma Civico – Gonfalone – Tricase Città (Storia – Documenti – Foto)

Sicuramente lo stemma civico di una città, nel nostro caso la città di Tricase, in provincia di Lecce, è l’emblema caratterizzante che racchiude in sé, meglio di tanti altri simboli e segni, storia e tradizioni di un popolo e di uno specifico territorio. Nello stemma e nel gonfalone di una città, come succede a livello nazionale per la bandiera italiana, coesistono gli elementi indispensabili e descrittivi, espressi con colori, forma grafica e secondo canoni araldici, che permettono l’immediata individuazione di un luogo e sono il frutto di glorie, gesta e vicende che si perdono nei secoli di una comunità.

Secondo gli storici il nostro stemma civico non è stato sempre uguale nel corso del tempo. D’altronde, analogo discorso è accaduto, purtroppo, anche al nostro toponimo “Tricase” che ha avuto anch’esso diverse denominazioni, anche se molto simili fra loro (anticamente “Tricasium” o “Tricasi””, poi “Tracase”, successivamente, “Trecase” e solo infine l’attuale “Tricase” secondo quanto precisato dal Coniger, dal Marciano, dal Tasselli, dal Micetti, dal D’Elia, dal Summonte, dall’Arditi, dal De Giorgi, dal Perotti e dal Ruotolo, solo per citare quelli più noti).

Ricordiamo che a tutt’oggi, in base ai documenti consultati e alle ricerche compiute, sulle origini di Tricase si hanno diverse versioni. Alcune di esse motivano la sua fondazione, altre riferiscono sul periodo storico della sua nascita e cercano di spiegare il suo toponimo. Le più ricorrenti sono però quelle di Antonio Micetti di famiglia tricasina e del Padre Cappuccino Luigi Tasselli di Casarano. Si racconta che anticamente (tra il X e l’XI secolo) esistessero tre Casali e, dall’unione di essi, sembra sia sorto il primo nucleo di abitazioni che poi diede il nome a Tricase. Sulla denominazione di questi tre Casali iniziarono già le prime divisioni tra gli storici: Luigi Tasselli riteneva si chiamassero Trunco, Manesano e Amito Cuti; Antonio Micetti, invece, li chiamava Menderano, Voluro e San Nicola. Probabilmente l’etimologia è sbagliata e più che tre Casali la parola Tricase potrebbe tradursi originariamente – secondo mons Giuseppe Ruotolo -i> inter casas, che significa un paese formatosi in mezzo a diversi Casali. Inter casas, – sosteneva il vescovo di Ugento – cioè centro sorto tra altri nuclei abitati, i quali si sarebbero fusi o in seguito ad incremento demografico o, con maggiore probabilità, per motivi di sicurezza, determinando così la nascita di un nuovo centro abitato. É opinione ormai consolidata che l’unione dei tre Casali fu loro consigliata dal bisogno della forza; perché essendo piccoli, deboli ed inermi, erano spesso attaccati, invasi e derubati dai barbari e dalle genti dei luoghi limitrofi. Tutto ciò accadde, si dice, intorno all’anno 1030.

A tutte queste tesi, recentemente, si contrappone la ricerca compiuta da Antonio Scarascia, giornalista, pubblicista ed esperto di pubblica amministrazione. Egli sostiene la derivazione greca del nome precisando che “dobbiamo ai moderni studi linguistici l’impulso ad abbandonare le spiegazioni degli antichi eruditi e a ricercare una diversa soluzione all’enigma del nome Tricase”. Dopo aver confutato tutte le ipotesi precedenti, riportate qui sinteticamente, e dopo aver esposto le sue argomentazioni sull’origine greca del toponimo Tricase, Antonio Scarascia afferma: “L’etimologia di Tricase è stata spiegata – da Girolamo Marciano in poi – con l’incontro del prefisso >tri-con il suffisso-case, che darebbe a Tricase il significato di città dei tre casali. Questa soluzione, apparentemente palese già nel nome, non è considerata attendibile dalla moderna storiografia perché improbabile storicamente e incoerente con i canoni linguistici, come ci hanno spiegato a più riprese G. Rholfs, A. Nocentini, P. Stomeo, che hanno avanzato l’ipotesi di un’influenza della lingua greca sul nome.

Nocentini e Stomeo hanno fatto un ulteriore passo in avanti – continua Scarascia – attribuendo al toponimo la diretta derivazione da un nome personale greco, identificato in quello di Trikazes, tuttora presente nella Grecia moderna. In questa direzione – conclude Antonio Scarascia – porta anche l’inspiegabile coincidenza riscontrata nella “grika” Sternatia, dove il nome Tricase ricorre nella dedicazione tardo cinquecentesca della sede conventuale dei Domenicani. Se il titolo Santa Maria di Tricase non è riferibile alla reviviscenza di un anteriore culto mariano in Tricase, è verosimile che segnali un personaggio della antica tradizione greco-bizantina noto a Sternatia nel secolo XV che si chiamava Tricase, ciò che rivela – se non un rapporto del personaggio con la città tricasina – sicuramente la derivazione comune di entrambi i nomi dal mondo greco-biazantino antico”.

Ad ogni buon conto è necessario precisare che da parte nostra abbiamo correttamente riportato tutte le ipotesi riferite al toponimo Tricase e che nello specifico, il nostro interesse è rivolto allo stemma civico ed al gonfalone. Pertanto, nella parte prima di questa pubblicazione, abbiamo riportato tutta la documentazione recuperata sia sullo stemma civico che sul gonfalone della città di Tricase. Essi sono, ovviamente, strettamente legati all’evoluzione storica del nostro paese e, proprio tramite la lettura dei documenti originali, possiamo precisarne storia e vicissitudini, al fine di fornire alle nuove generazioni, ai cittadini e ai forestieri, tutte le notizie utili.

Nella parte seconda abbiamo fornito tutti i documenti relativi al riconoscimento del titolo di Città al comune di Tricase, chiesto nel 2000 ed ottenuto nel settembre 2002 grazie al decreto dell’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.

Abbiamo ordinato tutto il materiale recuperato, per comodità di esposizione e pensando di fare cosa gradita ai curiosi e agli interessati, sistemandolo in modo tematico e secondo le specifiche discipline.

Ringraziamo Lino Peluso, Assessore alla Cultura e l’avv. Carlo Chiuri, Sindaco della città di Tricase per aver accettato cortesemente di presentare la ricerca e di aver permesso la pubblicazione nella collana Edizioni Comune di Tricase, che annovera già diverse iniziative editoriali di storia e cultura locale.

Francesco Accogli


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