Home » Comuni Salentini » Castrignano del Capo » “Un sogno di libertà” chiamato “Vlora”

“Un sogno di libertà” chiamato “Vlora”

Se ogni fine è un nuovo inizio, il crollo degli spietati regimi dittatoriali comunisti negli anni Novanta dell’altro secolo, ha liberato infinite energie creative troppo a lungo rimaste oppresse e inespresse.
Espressioni artistiche di ogni genere: musica, arte, cinema, narrativa, oltre all’imprenditoria e le start-up, che a loro modo sono ulteriori forme d’arte.
Lo stesso sindaco di Valona, Dritan Leli, all’inaugurazione della mostra “Vlora, un sogno di libertà”, alla Pro Loco di S. Maria di Leuca (2 agosto, Villa Antonio Fuortes), disse che se gli artisti presenti fossero rimasti in patria, il mondo non li avrebbe conosciuti e apprezzati.
E invece la mostra, curata con perizia e passione dal maestro Luigi Sergi, docente, critico d’arte e promotore con la sua galleria “Dentro l’arte” a Novara (voluta dall’associazione “Ponti non Muri”, in collaborazione con la Pro Loco di Leuca e l’associazione De Arte, sempre di Novara), per lo scorso agosto ha dato loro una visibilità globale: basta consultare il brogliaccio con le firme dei visitatori provenienti da tutto il mondo, alcuni dei quali si sono divertiti – originale idea di Sergi – a fare la loro barchetta, firmandola col proprio nome: un’ulteriore opera d’arte creata collettivamente.

Il background è ormai Storia: tre decenni fa (8 agosto 1991), proveniente dall’altra sponda dell’Adriatico, nel porto di Bari giunge la nave “Vlora” con un “assembramento” di vite, speranze, sogni, umanità pulsante di oltre 20mila albanesi. C’erano stati altri sbarchi a Brindisi e Otranto.

Un intero paese spezza le catene della schiavitù e delle sofferenze e ansioso cerca una vita degna di essere tale in Europa. Nell’ambito della 4^ edizione di “Salento-Albania”, un ponte fra le due sponde, divisa in due parti, scambi culturali ideati da Antonio Biasco, pittura (Villa La Meridiana) e scultura (Villa Fuortes), la mostra ha avuto migliaia di visitatori.
Da allora l’Albania chiede di entrare in un’Europa che finge di non conoscere gli Illiri, da secoli presenti in un’Italia che si potrebbe fare parte diligente del “sogno”.

“La bella di Durazzo”, Albert Dedja

Ecco artisti e opere: Villa Fuortes: “Sulla cresta dell’onda”, Giovanni Morgese (Terlizzi, Bari), “Ricordo di un amico”, Ilirjan Xhixha (fra Milano e Novara), “Verso la libertà”, Luigi Sergi (fra Novara e Gagliano del Capo, Lecce), “…essere mare…”, Maria Grazia Degrandi (Quarona, Vicenza), “Abbraccio affettuoso”, Silvana Marra (Novara), “Sirena”, Vito Russo (Salve, Lecce). Villa La Meridiana: “Il piccolo emigrante” e “La valigia”, Agim Sulaj (Rimini), “Alma Mater”, Anna Frappampina (Lecce), “Libertà anno 91”, Arben Brahimaj (fra Olanda e Valona), “Sognando la libertà”, Roberto Russo (Montesardo), “La bella di Durazzo”, Albert Dedja (Trento), “Rispetto libertà”, Antonio Spanedda (Novara), “Parlamento della realtà” e “Vlora”, Artan Shabani (fra Valona e Tirana), “Freedom” Giuseppe Alessio (Tiggiano, Lecce), “Mediterraneo”, Mimmo Anteri (Gallipoli, Lecce), “L’esodo”, Salvatore Bianchini (Roma), “Il viaggio della speranza”, Gigi Specchia (Sternatia, Lecce).

“Sirena”, Vito Russo


Francesco Greco


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.