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Lettera alle cariche dello stato per il riconoscimento dello stato di “deportati” per gli Italiani di Crimea

Gli Italiani di Crimea chiedono il riconoscimento dello status di deportati

per i sopravvissuti e i loro discendenti

Signor Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,

Signor Presidente del Consiglio Mario Monti,

Signor Ministro degli Affari Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata,

quest’anno, il 29 gennaio, è ricorso il 70° anniversario della deportazione degli Italiani di Crimea.

A Milano l’Associazione Regionale Pugliesi e l’Amministrazione Provinciale hanno anticipato la cerimonia al 21 gennaio per consentire la partecipazione di una delegazione a Kerch in Crimea, il 29 gennaio, la data che ricorda quella tragedia e rammenta che le vittime innocenti italiane non hanno ancora ottenuto il riconoscimento della loro condizione di deportati, come è accaduto per gli altri popoli (il tedesco, l’armeno, il bulgaro, il greco e il ta(r)taro).

Perché agli Italiani, soprattutto pugliesi, che si erano trasferiti in Crimea, non è stato ancora possibile ottenere il  riconoscimento?

La comunità italiana era arrivata a contare 5000 abitanti, aveva istituito una scuola e costruito una chiesa cattolica, tuttora officiante. Negli anni 1937 e 1938 durante le purghe staliniane, subì la perdita di molti suoi componenti, fucilati o deportati. Fra il 29 e il 30 gennaio del 1942 fu deportata per ordine di Stalin in Kazakhstan e in Siberia, per ragioni ideologiche e militari. Imbarcati sulle navi e poi trasportati sui vagoni piombati, molti perirono per gli stenti, la fame e il freddo durante il viaggio di deportazione, altri nei luoghi di detenzione, i campi di lavoro e i gulag. Pochi tornarono dopo il 1956 e questi costituiscono la nostra comunità di Crimea, a cui è stato portato via tutto, persino la terra del cimitero acquistata per seppellire i propri defunti. Oggi la comunità degli italiani sopravvissuti e delle nuove generazioni è desiderosa di ristabilire i contatti con la Patria di origine, mai dimenticata.

Ora è il momento di rendere loro giustizia e di restituire dignità ai nostri morti!

Ora che finalmente si è sollevato il velo che ha ricoperto per decenni l’altra grande tragedia, quella delle foibe e dei profughi giuliano-dalmati.

Ci rivolgiamo in particolare a Lei, Signor Presidente della Repubblica, chiedendoLe di manifestare lo stesso coraggio che la condurrà a Porzus anche per i deportati Italiani di Crimea, che sono e si sentono italiani, orgogliosi di esserlo!

Vi ringraziamo per quello che farete a favore dei nostri connazionali di Crimea!

E anche per darci l’opportunità di esprimere direttamente alle vostre persone i fatti terribili, la portata, il senso e le conseguenze di quella terribile tragedia, Vi chiediamo di riceverci in delegazione, favorendo la partecipazione all’incontro di una rappresentanza degli Italiani di Crimea. Essi non avranno pace sino a quando non vi sarà il riconoscimento dello status di deportati! Per questo, riteniamo, vada finalmente aperta una questione internazionale nei confronti delle autorità Ex-sovietiche, ora Russe, e Ucraine.

In attesa di Vs comunicazioni in merito, inviamo cordiali saluti,

Milano, 6 Aprile 2012

Segreteria organizzativa:

Dott. Paolo Rausa

tel: 334.3774168

email: paolo.rausa@gmail.com

Associazione Regionale Pugliesi
via Pietro Calvi 29, 20129 Milano
tel. 02 70005981 email:  arpugliesi@tiscali.it
F.to Il Presidente Cav. Dino Abbascià

– C.E.R.K.I.O. (Comunità degli Emigrati in Regione di Kerch), Kerch (Repubblica autonoma di Crimea – Ucraina), Voksalnoe sciosse   (via della Stazione) 51-B/8  cap. 98303,  tel. 00380656190501.e-mail: solatio@mail.ru
Associazione Memorial-Italia, – corso Garibaldi 75, 20121 Milano – tel. e fax 02.6575317 email: info@memorialitalia.it
L’Uomo Libero, via San Tomé, 13, 38064 San Giorgio di Arco (TN)e-mail: info@luomolibero.it
Gariwo, il Giardino dei giusti, – via G. Boccaccio, 47 – 20123 Milano – tel  02 36707648 e-mail
info@gariwo.net
CeSPI, via Dante 6, Milano – tel 02.2403877, email:
cespi@cespi-ong.org
C.T.I.M., delegazione Veneto, email:
delegato@ctimveneto.it
Associazione Pugliesi nel Mondo, via C. Sforza, 2D 70023 Gioia del Colle (BA ) tel:080 3433383,
info@puglianelmondo.com


4 commenti su “Lettera alle cariche dello stato per il riconoscimento dello stato di “deportati” per gli Italiani di Crimea

  1. Maurizio di Iulio ha detto:

    Bravvi, Italiani in Crimea!
    Attraverso mia Madre – che ora ha 92 anni! – sono di origine istriana e, grazie a Lei ed ai vecchi Nonni, pur ottimi cittadini italiani, anche di cultura chiaramente mitteleuropea, che dunque mi aiuta a conoscere meglio e ad amare anche l’Europa di oggi; concordo dunque del tutto con le idee espresse nella Lettera alle nostre Autorità, perché non è giusto che nell’Europa di oggi si dimentichino le minoranze, la loro storia, la loro cultura ed i loro problemi.
    W LA NOSTRA ITALIA SEMPRE ED OVUNQUE! W L’EUROPA UNITA E CONCORDE COME DIO VUOLE!
    MAURIZIO, DA UDINE (ITALIA – U.E.)

    • Graziano ( Bolzano, Italia ) ha detto:

      Solidarietà ai nostri Fratelli Italiani di Crimea. Speriamo che le Autorità della madrepatria Italia si degnino di darVi ascolto. Vi abbraccio tutti e un caloroso abbraccio tricolore vi giunga dall’ Italia .

  2. Mario Trovarelli ha detto:

    la scarsità di risposte e di commenti a questa vostra bella lettera denota quanto gli italiani siano superficiali e conoscano poco le realtà dei connazionali presenti nel mondo.
    a voi, italiani di Crimea, va il abbraccio.
    mi piacerebbe un giorno poter venire di persona a parlare con voi. perché m’interessano le vostre vite, e come si cono intrecciati i costumi e la lingua italiana con i costumi e le lingua dei luoghi in cui vivete ormai da tanti anni.
    grazie,
    Mario Trovarelli

  3. elia vetrano ha detto:

    sono commosso e imbarazzato;figlio di una pugliese di Andria,non c onoscevo la vostra storia;nonostante liceo e universita’ non ho mai avuto informazioni di questa terribile vicenda,e,non penso di essere il solo.Purtroppo l’Italia dimentica i suoi figli perche’ non ha spirito nazionale.Il risultato si vede nel nostro inarrestabile declino.Con tutto il mio cuore,specie quella meta’ pugliese,vi abbraccio tutti idealmente.Elia Vetrano

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