Dolmen Specchia. Due termini, due semplici parole con le quali poter riassumere buona parte del megalitismo salentino, stanno ad indicare il nome di un’unica entità situata tra i comuni di Melpignano e Maglie.
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Sinistre figure antropomorfe di pietra e metallo si contorcono, se pur in un’innaturale rigidità, sulla collina dei peccatori. Eroi, divinità, elementi architettonici, si uniscono all’unisono in un contesto che abbraccia cristiano e pagano allo stesso tempo. E’ la pietra la vera protagonista di questa affascinante inquietudine di corpi che emergono dalla terra. Quella pietra che richiama le sue sorelle vicine, disposte regolarmente al fine di formare un tracciato, un antico basolato dalle dubbie origini che si alterna a carrerecce scavate nella roccia.
Lascia un commentoLECCE – Emigrazione anno zero. Dalla valigia di cartone con dentro il bottiglione d’olio e la conserva di peperone amaro dei padri, al trolley griffato con la laurea, talvolta un master e il tablet dei figli. L’emigrazione cambia pelle: nuovi codici semantici irrompono, altre password impregnano il fenomeno nel III millennio. Sullo sfondo, immutata, una classe politica perduta in labirinti di parole vuote, che ci passano oltre (Elias Canetti), e di melma in “questo secolo pieno di parassiti senza dignità” (Battiato).
Lascia un commentoNato a Bari da genitori salentini, il 6 gennaio del lontano 1914, e giunto nella sua Lecce dopo la morte del padre e in occasione della convolamento a seconde nozze della madre, il giovane Vittorio Bodini alimenterà la propria sete culturale in compagnia del nonno, Pietro Marti, con il quale passerà buona parte della sua infanzia e che lo avvierà alla nobile arte della scrittura.
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