SPECCHIA (Le) – Da un covo sequestrato alla banda della Magliana (Roma nord) ha ricavato un centro di accoglienza per poveri e sbandati che la vita ha ricacciato ai margini. Nello stanzone dove i criminali si riunivano, ora c’è una cappella dove dice messa e i banchi sono sempre affollati degli emarginati del quartiere popolare tristemente famoso. Sulla porta, il ritratto di Giuseppe Di Matteo, il bambino figlio di mafioso che nel 1996 fu ucciso e buttato nell’acido.
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