Tesi e lucidi, i pettorali di Yul Brinner nei panni del Faraone nei “Dieci Comandamenti” facevano sospirare le turiste. Come l’aria da macho di Anthony Quinn ne “I cannoni di Navarone”. Quando in “Via col vento” Vivien Leigh/Rossella ‘O Hara cinguetta: “Cosa sarà di me?” e un cinico Clark Gable/Rhett Butler ghigna: “Francamente, me ne infischio!”, le lacrime brillavano nella sera umida di sale col mare luccicante come smeraldi che accanto mormorava dolcemente aprendo le porte al futuro: “Domani è un altro giorno…”.
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