Se ancora ci si domandava se fosse vero che la natura tenta di “comunicare” con noi in qualche modo, con l’ovvio seguito, “solo se la si sa ascoltare“, sappiate che un ufficiale della RAF di stanza in Puglia, John Bradford, riuscì ad identificare centinaia di siti archeologici semplicemente osservando delle foto scattate dell’alto sui campi di grano della Daunia, nel Tavoliere delle Puglie. I semi che Bradford ha lasciato del suo lavoro hanno trovato terreno fertile e buon concime grazie all’opera, in anni più recenti, del LabTAF, il laboratorio di topografia antica e fotogrammetria dell’Università del Salento.
2 Commenti
Tempo di lettura: 3 minutiNociglia, periferia Nord del centro abitato del comune salentino. Incontriamo una targa che indica la presenza di un monumento, “Cappella della Madonna dell’Itri, già chiesa di San Nicola sec. XI“. Guardiamo allora la facciata della chiesa consci della bellezza e della semplicità della cultura bizantina ma, quello che ci appare davanti, non sembra altro che una chiesa in stile neoromanico di recente costruzione. Entriamo allora al suo interno per dissipare ogni dubbio e per verificare un eventuale errore su tale iscrizione.
Lascia un commentoTempo di lettura: 2 minutiLa ricorrenza dei solstizi e degli equinozi ha da sempre affascinato l’uomo nel corso dei millenni: gli strani movimenti del sole, il suo continuo “alzarsi” ed “abbassarsi” all’orizzonte con la conseguente alterazione della durata delle giornate, non potevano perdersi come dettagli irrilevanti al vigile sguardo del mortale che mirava a quegli eventi come causa di un intervento divino.
Lascia un commentoTempo di lettura: 4 minutiLe erbe si caricano di magici e incredibili poteri, possono guarire le malattie, prevedere il futuro; la Terra si carica di energia; l’acqua e il fuoco si rincorrono in un processo di rigenerazione e purificazione: è la notte del 24 Giugno, la notte delle streghe, e l’uomo è pronto ad accogliere la potenza della natura per farla propria.
2 CommentiTempo di lettura: 3 minutiTRICASE – “Quando la banda passò / volevo dire di no…”. (Mina). Ah, i musicanti! Non ne perdonano una. Castigano più dei marinai e dei produttori cinematografici: una donna in ogni paese. Medici, camerieri e preti, secondo un recente sondaggio, vengono dopo. Fino all’800, la musica era roba da ricchi: la ascoltavano nelle serate negli ombrosi cortili dei palazzi baronali, nei saloni affrescati dei castelli di conti, marchesi, baroni. Ai poveri era interdetta, come se non potessero apprezzare la Turandot, la Traviata, il Bolero, la Lucia (di Lammermoor). Scarpe grosse e cervello fino, i contadini s’inventarono il modo di godere anche loro la musica: alle feste dei Patroni. La prima banda di cui si ha notizia nacque nel 1797 ad Acquaviva delle Fonti (Bari).
Tempo di lettura: 21 minutiUno degli studi più importanti condotti sul Tarantismo lo dobbiamo all’insigne antropologo Ernesto De Martino, che nell’estate del 1959 giunse nel Salento con un équipe composta da un medico, uno psichiatra, una psicologa, uno storico delle religioni, un’antropologa culturale, un etnomusicologo e, infine, un documentarista cinematografico per studiare come nessuno aveva mai fatto prima il complesso fenomeno delle “tarantate“. Il risultato del suo lavoro fu un libro “La terra del rimorso”.
La campagna-studio di De Martino si è articolata in un lasso di tempo piuttosto breve, dal 22 Giugno al 10 Luglio, periodo nel quale si sarebbe risvegliato il mistico rimorso delle ultime tarantate di Galatina e dintorni, in occasione della festa dei Santi Pietro e Paolo. Su quest’ultimo si è avvolto lo stadio finale dell’evoluzione del tarantismo.
1 commentoTempo di lettura: < 1 minutoImmagini di belle località balneari in tutto il mondo ne abbiamo viste a bizzeffe. Ne nostri viaggi andiamo sempre alla ricerca di luoghi caldi, possibilmente in prossimità di spiagge purissime e mare cristallino. A molti invece potrebbero piacere le scogliere, e ammirare il modo selvaggio in cui si tuffano e fuoriescono dall’acqua.
Come spesso accade, e come in pochi sanno, per vedere queste tipologie di luoghi non occorre fare molta strada, basta guardare bene con attenzione quello che c’è nel nostro territorio: un esempio? L’Acquaviva di Marittima di Diso.
Lascia un commento