A vent’anni dalla pubblicazione (1996) del volume: Il Personaggio Liborio Romano. Precisazioni bio-anagrafiche. Contributo all’epistolario, ritorno volentieri e con piacere a scrivere di Liborio Romano, ma anche del fratello Giuseppe, non solo per assolvere ad una promessa fatta ai lettori, ma anche perché in questi anni si è sviluppato un dibattito davvero notevole nei confronti del deputato di Patù che ha visto una serie considerevole di studiosi impegnati a chiarire l’operato politico e professionale di un protagonista del nostro Risorgimento. Vent’anni, per la verità, possono sembrare pochi se rapportati agli oltre 220 che intercorrono dalla nascita (1793) ed ai 150 dalla morte (1867) dell’illustre cittadino di Patù; ma possono, invece, se si valutano attentamente le ricerche e gli studi compiuti, essere un prezioso contributo per fugare dubbi, perplessità, remore e, perché no, anche per meglio conoscere giudizi storici rigorosi ed inclementi e per sfatare attacchi, offese e calunnie, rivolti con acredine e livore a Liborio Romano ed al suo operato politico.
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Sicuramente lo stemma civico di una città, nel nostro caso la città di Tricase, in provincia di Lecce, è l’emblema caratterizzante che racchiude in sé, meglio di tanti altri simboli e segni, storia e tradizioni di un popolo e di uno specifico territorio. Nello stemma e nel gonfalone di una città, come succede a livello nazionale per la bandiera italiana, coesistono gli elementi indispensabili e descrittivi, espressi con colori, forma grafica e secondo canoni araldici, che permettono l’immediata individuazione di un luogo e sono il frutto di glorie, gesta e vicende che si perdono nei secoli di una comunità.
Lascia un commentoStorie dell’altro secolo, quando a Montesardo (sud Salento) era sempre festa. E le piazze piene di gente che proveniva da ogni dove, spesso anche turisti stranieri. Una piccola “capitale” del divertimento, in parte lo è ancora.
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