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Palmariggi

I luoghi da visitare e le tradizioni da conoscere a Palmariggi

La serra di Montevergine a Palmariggi

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Anno del Signore 1595. Un piccolo pastorello porta al pascolo il suo gregge di pecore in contrada Santa Parasceve. Ha una responsabilità molto alta, così giovane, eppure ha avuto il compito dal padre di custodire il prezioso gregge, una risorsa fondamentale per il sostentamento della propria famiglia. Ma gli animali non si possono comandare a bacchetta, bisogna capirli e farsi capire. E per il giovane pastorello alle prime armi il compito si presenta più arduo del previsto, tanto chè, tra il richiamo di una pecora e l’altra, si accorge di aver perso il suo coltellino. “Devo ritrovarlo, altrimenti papà mi sgriderà”, saranno state le prime parole compostesi nella mente del fanciullo. E così, con un occhio alla pecore a l’altro tra i cespugli, si mette alacremente alla ricerca del prezioso oggetto. “«Dove si trova? Ma dove l’ho perso? Papà mi sgriderà!»”.

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La melagrana fa festa nel Salento con “Lu paniri te e site”

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Al riaprire della stagione autunnale torna puntuale uno degli appuntamenti più caratteristici dell’ottobre salentino, “Lu Paniri te e Site”, è la festa in onore della melagrana (detta “sita”, dalla stessa derivazione dal nome greco del grano, “sitos”), simbolo di fecondità. Tre giorni di festa, dall’11 al 13 Ottobre, per le strade del piccolo ma accogliente comune di Palmariggi, nel Salento, dedicati alla varietà tipica del frutto di questo centro idruntino denominata “dente di cavallo a coccio duro”.

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La Madonna del Monte di Palmariggi

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A poche centinaia di metri dall’ingresso di levante al paese, su di una collinetta che è ricordata, dalla  storia come il “Monte della Guardia“, perché lì, manipoli di sentinelle si alternavano nel tentativo di tenere sotto controllo l’intera terra d’Otranto (vessata nel tardo Quattrocento dalle scorribande Ottomane che avrebbero, poco dopo, messo a ferro e fuoco, proprio la città dei Martiri) e dalla tradizione come “Monte Iuzzo“, elaborazione dialettale del latino “Monte di Giove”, poichè si racconta della presenta di un tempietto classico in favore del Padre degli Dei dell’Olimpo, sorge una cappellina dedicata al culto della Vergine di Costantinopoli.

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