Home » Comuni Salentini » Ugento » Il trappeto ipogeo in località Sant’Antonio, Ugento

Il trappeto ipogeo in località Sant’Antonio, Ugento

Nascosto dalla vegetazione che gli fa da custode e da volta, si scende da una piccola scaletta scavata nella roccia in prossimità di un fazzoletto di terra antistante il consorzio di bonifica “Ugento Li Foggi”. E’ un piccolo frantoio ipogeo, conosciuto dagli abitanti del posto come il “trappiteddhu“, ricavato in una banco di pietra fossile che lascia ancora trasparire i modelli di pietra di quelli che un tempo erano organismi viventi, per lo più bivalvi.

Frantoio Ipogo nei pressi di Ugento li Foggi

Frantoio Ipogeo nei pressi di Ugento li Foggi, particolare di uno degli ambienti

 

Evidenti i segni di crollo della volta che, nonostante contrafforti, archi e rozzi colonnati in mattoni, non hanno retto all’inesorabile scorrere del tempo. Dal fondo del piccolo frantoio ora si vede il cielo e i rampicanti che scendono dall’alto.

Facendosi spazio tra le macerie è possibile raggiungere i diversi ambienti, alcuni in parte murati: lì dove si scaricavano le olive in attesa di essere macinate, dall’alto dell’imbocco delle sciave; una stanza con un rudimentale letto in pietra; alcuni locali con piccole alcove-mangiatoie probabilmente destinati ad ospitare gli animali.

Frantoio Ipogo nei pressi di Ugento li Foggi

Frantoio Ipogeo nei pressi di Ugento li Foggi

Alcuni fori in quello che rimane della volta, e relativi plinti in pietra, suggeriscono la presenza di torchi alla calabrese in almeno due punti.

Una lettura difficile da completare per il pessimo stato in cui vige l’ipogeo fagocitato da piante infestanti. Un contesto decisamente importante se messo in relazione con la vicina presenza di una necropoli messapica, la cripta del crocefisso con i suoi misteriosi affreschi sulla volta, la meravigliosa grotta di Polifemo e quello che resta del villaggio rupestre di Cupelle.

Marco Piccinni


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.