All’interno dell’anfiteatro romano di Lecce
Lecce è una città magnifica, bella da togliere quasi il fiato. L’accostamento tra il vecchio e il nuovo è sicuramente una delle peculiarità più accattivanti per il turista. Ne è una dimostrazione l’anfiteatro romano, in piazza Sant’Oronzo, un’antichissima costruzione nel mezzo di edifici di vare epoche, dal medioevo all’inizio del seconolo scorso.
Dichiarato monumento nazionale con un decreto di Vittorio Emanuele III, L’anfiteatro leccese, di ancora dubbia orgine, si estende per una superficie molto più ampia rispetto a quella riporta alla luce e attualmente visibile. Una buona porzione dell’anfiteatro si estende sotto piazza Sant’Oronzo ed alcuni edifici nei dintorni. Secondo alcuni studiosi la costruzione dell’anfiteatro risalirebbe ad alcuni decenni prima della nascita di Cristo anche se sono state ritrovate delle iscrizioni del nome Traiano. Questo ritarderebbe l’edificazione di almeno fino al II secolo d.C.
L’intero edificio non poteva che essere costruito in pietra leccese, impreziosito con marmi di vario e genere e decorazioni. La scelta dei materiali, come nella maggior parte dei casi, ricade sull’importanza che riveste una particolare zone del monumento, in questo caso potrebbe essere attribuita alla postazioni dedicata ai personaggi di maggior rilievo.
L’anfiteatro venne riscoperto alle fine dell’800, in concomitanza con i lavori di costruzione della sede della banca d’Italia. Gli scavi che portarono alla luce la parte della struttura oggi visibile dalla piazza, iniziarono quasi esclusivamente per una scommessa: la disposizione degli edifici che circoscrivono la piazza segue infatti una linea curva e non retta, questo poteva essere considerato come un valido indizio della presenza di una cavità circondata da possenti muraglie (riempiegate poi come fondamenta degli edifici realizzati in epoche successive) nel sottosuolo cittadino. Sulla base di questa intuizione, iniziarono i lavori che sconvolsero “l’ordine delle cose” e che attirò l’attenzione di alcuni giornali satirici del luogo che non mancarono di canzonare quest’opera, apparentemente irrazionale, ma con la quale si è potuto riportare alla luce ciò che possiamo ammirare ancora oggi.
I lavori di recupero dell’anfiteatro si rivelarono molto costosi, questa motivazione, insieme a molte altre, ne impedì il proseguimento, lasciando quindi parte della struttura ancora interrata. Continuare gli scavi avrebbe significato espropriare le botteghe degli artigiani e commercianti, minare la stabilità della chiesa delle Grazie, nelle immediate vicinanze del monumento, nonchè di tutti gli edifici circostanti.
Lustratevi ora gli occhi con questa stupenda foto realizzata da Paolo Margari.
Marco Piccinni
BIBLIOGRAFIA
wikipedia
Mario Cazzato – Guida della Lecce Fantastica – Congedo Editore (2006)
una delle piu interesanti foto di tute le fote su salento e le ho viste quasi tutte!!!! complimenti mi piacerebe vederne altre anche perche sto creando un sito su salento . grazie
Salve Nicoleta, avrà modo di essere accontentata con altre belle foto.
Ho visitato Lecce e qualche altra attrazione salentina un paio di mesi fa’ e, adesso che sto rileggendo tutte queste notizie interessanti, mi sta venendo voglia di tornarci quanto prima… anche perché col walking tour prenotato su Toursharing.it, qualcosa non era compresa nell’itinerario!
Complimenti per il sito molto interessante!
Grazie Diego! Lecce va vista da ogni angolazione e prospettiva per potersela godere a fondo!