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Il Castello Aragonese a Otranto

Molte delle fortificazioni oggi presenti ad Otranto sono nate dopo i numerosi scontri che hanno visto protagonista la città contro le popolazioni ottomane. Il più tragico avvenne nel 1480, nel quale migliaia di persone persero la vita e numerosi monumenti vennero distrutti.

Tra le “nuove fortificazioni” annoveriamo il castello di Otranto, ampliamente conosciuto in tutto il mondo per il romanzo gotico di Walpole, scritto nel 1764 ed intitolato The Castle of Otranto.

Il castello di Otranto

Il castello di Otranto

Questo romanzo ha giocato in molti sensi un ruolo fondamentale per la città di Otranto: è infatti considerato il primo romanzo gotico nella storia della letteratura mondiale, fungendo da avanguardia per altri famosi romanzi tra cui il Dracula di Bram Stoker.

Accesso al castello

Accesso al castello

Ovviamente il romanzo di Walpole non può essere considerato come una testimonianza storica delle vicende idruntine ma è sicuramente una buona pubblicità.

Per quanto riguarda le nozioni storiche sappiamo che il castello è stato costruito tra il 1485 e il 1498 su commissione di Ferdinando I d’Aragona, nelle immediate prossimità del mare nella parte est della città.

Fu ideato da Ciro Ciri con la consulenza di Francesco di Giorgio Martini, e circondato da un imponente fossato su richiesta degli aragonesi. Ciri aggiunse tre torrioni circolari rendendo la struttura abbastanza irregolare dato che il progetto di base prevedeva una simmetria pentagonale. Ul teriori modifiche addotte poi negli successivi contribuirono a cambiarne ancora la forma in maniera abbastanza radicale e a volte bizzarra.

Arredamenti interni

Arredamenti interni

Agli architetti militari Scipione Campi, Paduan Schiero di Lecce, Filippo II, il Mendoza, preside di Terra d’Otranto, è stata affidata la costruzione del punto più strategico per l’alloggiamento di armi a lunga gittata: il puntone, ossia il piazzale superiore del castello, alto 16 metri e munito di cannoniere e merlone. Da qui discendono degli spuntoni di cui uno fortemente accentuato: alto e tagliente, simile alla prua di una nave pronta a fendere il mare, è detto Punta Diamante, utile strumenti architettonico per deviare le palle di cannone rivolte al cuore della fortezza.

In cima al muraglione sono posti due stemmi: uno appartiene a don Antonio de Mendoza e l’altro a don Pietro di Toledo uguale a quello situato sul portone d’ingresso del castello. Sul portale principale campeggia il grande stemma di Carlo V.

Effige di un angelo

Effige di un angelo

Per accedere al castello bisogna oltrepassare una cortina lunga 20 metri.

Alcuni ambienti del’imponente struttra sono accessibili gratuitamente, come quelli che danno su alcuni cortili e gli affacci sul mare. Per i restanti è necessario il pagamento di un biglietto di ingresso ed usufruire di visite guidate.

Marco Piccinni e Sandra Sammali

SITOGRAFIA:
-Wikipedia: Il castello di Otranto; Otranto
NelSalento.com


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