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Torre Pinta, Sant’Apollonia, Centopietre: luoghi di cura delle malattie per millenni

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L’ipogeo di Torre Pinta (Otranto), la Grotta di Santa Apollonia (San Dana) e il monumento delle Centopietre (Patù): un filo rosso unisce questi tre topoi monumentali, testimonianze della Puglia arcaica e leggendaria dal cui immaginario sedimentato nel tempo e nell’affabulazione orale si può estrapolare il loro significato.

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Dolmen “li Scusi”, il primo dolmen scoperto in Italia

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Li scusi“, una struttura megalitica eretta migliaia di anni fa, in un periodo compreso tra il V e il III millennio a.C., per “nascondere”, dall’etimologia del nome, qualcosa di cui si ignora l’identità. La moda e l’esperienza vuole che intorno a questi misteriosi monumenti la tradizione popolare abbia immaginato la presenza di un tesoro, appartenuto a chissà quale civiltà scomparsa, contrassegnato da massi imponenti invece della classica “X“.

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La cripta della Beata Vergine di Coelimanna a Supersano

Tempo di lettura: 4 minutiStorie di monaci scappati dall’oriente si intrecciano con un numero indefinito di leggende in una terra baciata dal sole, cullata dai mari, crocevia di numerose civiltà e preda di numerosi popoli. Un immenso bosco nasconde un piccolo antro scavato interamente nel banco tufaceo, una piccola cripta che custodirà per secoli capolavori dell’arte bizantina. Questi sono gli ingredienti di una ricetta coinvolgete come le pagine di un romanzo di avventura il cui titolo, laddove venisse mai scritto, dovrebbe suonare un pò come “La cripta di Coelimanna, dono al cielo di un principe romano“.

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Il Presepe Vivente di Minervino di Lecce

Tempo di lettura: 2 minutiOrmai già da sei anni l’Associazione culturale OGM – Officina Giovani Minervino – con il patrocinio del Comune di Minervino di Lecce, organizza l’allestimento di un presepe vivente nel più suggestivo frantoio ipogeo del Salento, risalente al XVI sec. e  ritenuto dagli studiosi uno tra i sotterranei più grandi d’Europa, con una superficie di 700 mq.

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1711-1719, nei regni d’Europa non si parla d’altro: l’interdetto di Lecce

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Quasi dieci anni, dal 1711 al 1719, è durata la fase dell’interdetto della città di Lecce. Un provvedimento molto duro e severo che la Chiesa riserva ad una comunità di individui, una città o  una nazione. Durante l’interdetto tutte le celebrazioni religiose pubbliche sono cancellate, le chiese vengono chiuse e molti sacramenti sospesi: nessun matrimonio, unzione degli infermi, eucaristia. Gli individui non vengono seppelliti in terra consacrata, nè tantomeno nelle chiese dunque, ma in luoghi di “fortuna”, cimiteri improvvisati alla bisogna. L’attuale Piazzetta del Saraceno ospitava i pubblici mulini utilizzati per le sepolture del popolo.

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Cerimonia nel 70° anniversario della deportazione in ricordo degli Italiani, per lo più Pugliesi, di Crimea

Tempo di lettura: 7 minutiL’Associazione Regionale Pugliesi di Milano riprende ancora una volta l’iniziativa a favore degli Italiani, per lo più Pugliesi, di Crimea, a un anno circa da quella precedente  organizzata a Milano, da 3 al 5 dicembre 2010, “Lo sterminio degli Italiani di Crimea: una tragedia attuale” che prevedeva l’allestimento di una mostra fotografica sulla nascita, sviluppo e deportazione della nostra comunità, una cerimonia civile con apposizione di corona floreale al cippo eretto al Parco della Memoria per ricordare le vittime dei gulag e un convegno di studio e testimonianza allo Spazio Oberdan.

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“Thè”, racconto di Natale (basato su una storia vera)

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Natale si avvicinava a grandi passi, le montagne attorno a Zurigo erano tutte bianche e la gente spalava la neve dalle strade e liberava l’entrata delle case da cui uscivano le nenie della festa più bella e attesa di tutte.

Dal cuore umido della baracca alla periferia ovest della città, condivisa con altri emigranti mentre sulla stufa a legna cuoceva una misera minestra comprata al Migros del quartiere si lavava le mutande in un catino di zinco, Salvatore pensava alla sua casa lontana, alla moglie, ai 7 figli.

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