L’ipogeo di Torre Pinta (Otranto), la Grotta di Santa Apollonia (San Dana) e il monumento delle Centopietre (Patù): un filo rosso unisce questi tre topoi monumentali, testimonianze della Puglia arcaica e leggendaria dal cui immaginario sedimentato nel tempo e nell’affabulazione orale si può estrapolare il loro significato.
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Dedicato a mia sorella, Assunta.
Dal 24 Dicembre 2011 al 22 Gennaio 2012, presso la Cripta “Madonna del Rosario” della chiesa della Natività della B. M. V. di Tricase, il pittore Ezio Sanapo, orginario di Supersano e domiciliato a Tricase, terrà un’esposizione di opere inedite dal titolo “Maria, Donna dei nostri giorni”, nota espressione del nostro don Tonino Bello. La mostra, dedicata al Natale 2011, grazie alla disponibilità del parroco don Flavio Ferraro, sarà aperta tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00.
Lascia un commento“Li scusi“, una struttura megalitica eretta migliaia di anni fa, in un periodo compreso tra il V e il III millennio a.C., per “nascondere”, dall’etimologia del nome, qualcosa di cui si ignora l’identità. La moda e l’esperienza vuole che intorno a questi misteriosi monumenti la tradizione popolare abbia immaginato la presenza di un tesoro, appartenuto a chissà quale civiltà scomparsa, contrassegnato da massi imponenti invece della classica “X“.
Lascia un commentoTempo di lettura: 4 minutiStorie di monaci scappati dall’oriente si intrecciano con un numero indefinito di leggende in una terra baciata dal sole, cullata dai mari, crocevia di numerose civiltà e preda di numerosi popoli. Un immenso bosco nasconde un piccolo antro scavato interamente nel banco tufaceo, una piccola cripta che custodirà per secoli capolavori dell’arte bizantina. Questi sono gli ingredienti di una ricetta coinvolgete come le pagine di un romanzo di avventura il cui titolo, laddove venisse mai scritto, dovrebbe suonare un pò come “La cripta di Coelimanna, dono al cielo di un principe romano“.
Lascia un commentoTempo di lettura: 2 minutiOrmai già da sei anni l’Associazione culturale OGM – Officina Giovani Minervino – con il patrocinio del Comune di Minervino di Lecce, organizza l’allestimento di un presepe vivente nel più suggestivo frantoio ipogeo del Salento, risalente al XVI sec. e ritenuto dagli studiosi uno tra i sotterranei più grandi d’Europa, con una superficie di 700 mq.
Lascia un commentoTempo di lettura: 4 minutiQuasi dieci anni, dal 1711 al 1719, è durata la fase dell’interdetto della città di Lecce. Un provvedimento molto duro e severo che la Chiesa riserva ad una comunità di individui, una città o una nazione. Durante l’interdetto tutte le celebrazioni religiose pubbliche sono cancellate, le chiese vengono chiuse e molti sacramenti sospesi: nessun matrimonio, unzione degli infermi, eucaristia. Gli individui non vengono seppelliti in terra consacrata, nè tantomeno nelle chiese dunque, ma in luoghi di “fortuna”, cimiteri improvvisati alla bisogna. L’attuale Piazzetta del Saraceno ospitava i pubblici mulini utilizzati per le sepolture pubbliche.
Per un periodo la chiesa si dimentica dei suoi figli, poichè questi hanno usato sfidarne il potere o l’autorità.
Lascia un commentoTempo di lettura: 7 minutiL’Associazione Regionale Pugliesi di Milano riprende ancora una volta l’iniziativa a favore degli Italiani, per lo più Pugliesi, di Crimea, a un anno circa da quella precedente organizzata a Milano, da 3 al 5 dicembre 2010, “Lo sterminio degli Italiani di Crimea: una tragedia attuale” che prevedeva l’allestimento di una mostra fotografica sulla nascita, sviluppo e deportazione della nostra comunità, una cerimonia civile con apposizione di corona floreale al cippo eretto al Parco della Memoria per ricordare le vittime dei gulag e un convegno di studio e testimonianza allo Spazio Oberdan.
Lascia un commentoNatale si avvicinava a grandi passi, le montagne attorno a Zurigo erano tutte bianche e la gente spalava la neve dalle strade e liberava l’entrata delle case da cui uscivano le nenie della festa più bella e attesa di tutte.
Dal cuore umido della baracca alla periferia ovest della città, condivisa con altri emigranti mentre sulla stufa a legna cuoceva una misera minestra comprata al Migros del quartiere si lavava le mutande in un catino di zinco, Salvatore pensava alla sua casa lontana, alla moglie, ai 7 figli.
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