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Lu cuturùsciu

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La festa a Calimera si avverte con tutti i sensi: si vedono i bellissimi colori delle tenere luci delle tradizionali lampade, si sentono le note dei gruppi che esibiscono con in cuore l’ellenismo ereditato dai proprio padri, si tocca con mano una realtà che sembra aver vissuto in un contesto parallelo a quello della banale quotidianeità, si annusa e si gusta l’originale sapore del cuturùsciu, quella strana ciambella che sembra fungere da collante a tutti questi ingredienti.

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Salento Brothers, musica 2.0 al tempo dell’hashtag

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Piccole band crescono. E fanno della contaminazione con la musica di altre latitudini e con la sperimentazione intelligente dettata dalle nuove tecnologie digitali il loro “credo” estetico quotidiano. Per proporsi sul panorama musicale nazionale. Della serie: la musica 2.0 al tempo dell’hashtag e dell’android.

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Viaggio archeologico sulla “cresta” delle murge. Monte Gianecchia a Cisternino

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Monte Gianecchia, nel territorio di Cisternino, è un’altura che si eleva sulle propaggini delle Murge, a circa 380 metri s.l.m., digradante con un notevole salto di quota sulla pianura costiera tra le località di Rosa Marina (Ostuni) e Torre Canne (Fasano).

La posizione strategicamente ottimale consente di dominare l’intera piana sottostante che si distende a Nord/Nord-Est fino ad Egnazia, un ampio specchio di mare verso oriente e il territorio paracostiero di Ostuni a meridione. A Nord/Est invece il sito si affaccia su un canalone naturale denominato “Gravina di Rodia”, sui cui versanti si aprono grotte e ripari sottoroccia. Sul pianoro di Monte Gianecchia si possono ammirare ancora dei lembi residui di antiche quercete, con esemplari secolari a protezione di un luogo che sembra aver conservato la sua vocazione agricola e pastorale.

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Matteo Perez d’Aleccio, il Salento nella Cappella Sistina

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A Roma con il grande Michelangelo all’ombra della cappella Sistina. A Malta, per immortalare le scene del grande assedio turco. In Sudamerica per concludere la propria esistenza, a migliaia di km di distanza dal luogo che gli ha dato i natali. Matteo Perez d’Aleccio, da Lecce a Lima, l’evoluzione di un grande artista.

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Firenze, Pizzolante padre e figlio nel segno di “Chromo”

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FIRENZE – L’arte pugliese in evidenza a Firenze. Dal 20 al 26 maggio la 4a edizione di “Florence Design Week” 2013 , ideata da Immaginae-Creative Communication con partners e ospiti nazionali e internazionali, tema: “Crossing People”.

Il Festival (che anticipa la Biennale di Venezia) per una settimana anima la capitale del Rinascimento ed è incentrato  in un’osmosi di culture espresse attraverso il design, graphic e visual, industrial, fashion, interior, music and foode e…. non solo.

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La Cappella del Crocifisso a Calimera

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Camminando tra le ghetonìe, le case a corte della Grecìa Salentina, dove tutto sembra trasudare atavico ellenismo, in una terra ancora dove riti e ricorrenze pagane e cristiane si inseguono continuamente nelle stagioni, non è difficile imbattersi in opere di straordinaria bellezza e semplicità. Una di questa è la cappella del Crocifisso, presso l’omonima corte.

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Zona “Li Canali”

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Un’incisione naturale che squarcia il suolo, una mirabile produzione della natura ampiamente modificata dall’uomo nel corso dei secoli per adattarla alle proprie esigenze. Parte da Vignacastrisi, frazione del comune di Ortelle, per raggiungere Castro e fondersi con il bosco di Querce: siamo nella zona definita Li Canali, un’area protetta sotto l’egida del Parco Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e bosco di Tricase.

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Masseria Cippano, una mina vagante

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Dal dimenticatoio delle contrade rupestri a ridosso di quel mare ancora bagnato del sangue degli otrantini, alle luci della ribalta del cinema italiano, il bel cinema. Quella della vecchia Masseria Cippano sembra essere una di quelle storie che del cinema ne costituisce ormai il pregiudizio: una situazione apparentemente paradossale che si dispiega con tanta naturalezza da non poter non sembrare autentica.

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I dolmen Chiancuse, Grassi, Peschio e Orfine di Giurdignano

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Chiancuse, Grassi, Peschio, Orfine. Sono i nomi di alcuni dei dolmen che sorvegliano incessantemente le contrade rurali di Giurdignano. Solitari, silenziosi, pazienti. Sono stati eretti come tante sentinelle alle quali è stato assegnato un compito ancora oscuro, svelato solo per certi versi da supposizioni e congetture.

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