La festa a Calimera si avverte con tutti i sensi: si vedono i bellissimi colori delle tenere luci delle tradizionali lampade, si sentono le note dei gruppi che esibiscono con in cuore l’ellenismo ereditato dai proprio padri, si tocca con mano una realtà che sembra aver vissuto in un contesto parallelo a quello della banale quotidianeità, si annusa e si gusta l’originale sapore del cuturùsciu, quella strana ciambella che sembra fungere da collante a tutti questi ingredienti.
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Monte Gianecchia, nel territorio di Cisternino, è un’altura che si eleva sulle propaggini delle Murge, a circa 380 metri s.l.m., digradante con un notevole salto di quota sulla pianura costiera tra le località di Rosa Marina (Ostuni) e Torre Canne (Fasano).
Lascia un commentoA Roma con il grande Michelangelo all’ombra della cappella Sistina. A Malta, per immortalare le scene del grande assedio turco. In Sudamerica per concludere la propria esistenza, a migliaia di km di distanza dal luogo che gli ha dato i natali. Matteo Perez d’Aleccio, da Lecce a Lima, l’evoluzione di un grande artista.
1 commentoTempo di lettura: < 1 minutoCamminando tra le ghetonìe, le case a corte della Grecìa Salentina, dove tutto sembra trasudare atavico ellenismo, in una terra ancora dove riti e ricorrenze pagane e cristiane si inseguono continuamente nelle stagioni, non è difficile imbattersi in opere di straordinaria bellezza e semplicità. Una di questa è la cappella del Crocifisso, presso l’omonima corte.
Lascia un commentoTempo di lettura: 3 minutiUn’incisione naturale che squarcia il suolo, una mirabile produzione della natura ampiamente modificata dall’uomo nel corso dei secoli per adattarla alle proprie esigenze. Parte da Vignacastrisi, frazione del comune di Ortelle, per raggiungere Castro e fondersi con il bosco di Querce: siamo nella zona definita “Li Canali”, un’area protetta sotto l’egida del Parco Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e bosco di Tricase.
Lascia un commentoTempo di lettura: 3 minutiDal dimenticatoio delle contrade rupestri a ridosso di quel mare ancora bagnato del sangue degli otrantini, alle luci della ribalta del cinema italiano, il bel cinema. Quella della vecchia Masseria Cippano sembra essere una di quelle storie che del cinema ne costituisce ormai il pregiudizio: una situazione apparentemente paradossale che si dispiega con tanta naturalezza da non poter non sembrare autentica.
Lascia un commentoTempo di lettura: 2 minutiChiancuse, Grassi, Peschio, Orfine. Sono i nomi di alcuni dei dolmen che sorvegliano incessantemente le contrade rurali di Giurdignano. Solitari, silenziosi, pazienti. Sono stati eretti come tante sentinelle alle quali è stato assegnato un compito ancora oscuro, svelato solo per certi versi da supposizioni e congetture.
Lascia un commentoA poche centinaia di metri dall’ingresso di levante al paese, su di una collinetta che è ricordata, dalla storia come il “Monte della Guardia“, perché lì, manipoli di sentinelle si alternavano nel tentativo di tenere sotto controllo l’intera terra d’Otranto (vessata nel tardo Quattrocento dalle scorribande Ottomane che avrebbero, poco dopo, messo a ferro e fuoco, proprio la città dei Martiri) e dalla tradizione come “Monte Iuzzo“, elaborazione dialettale del latino “Monte di Giove”, poichè si racconta della presenta di un tempietto classico in favore del Padre degli Dei dell’Olimpo, sorge una cappellina dedicata al culto della Vergine di Costantinopoli.
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