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Salento, sale la “febbre” dell’attesa di Papa Francesco

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ALESSANO (Le) – Sale in Salento la “febbre” dell’attesa della storica visita di Papa Francesco, ad Alessano (Lecce) il prossimo 20 aprile (un venerdì), sulla Tomba di Monsignor Tonino Bello (vescovo di Molfetta, Ruvo di Puglia, Terlizzi e Giovinazzo), per i 25 anni del “dies natalis”.

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E poi ci sono quelli che se ne vanno troppo presto: Salvatore Cazzato

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TRICASE (Le) – “Tacciono i canti ed il sorriso è spento…” (Autunno).
Vero. Cari agli dei, se ne vanno ancora giovani, allo zenith del loro vigore, fisico e intellettuale. Ma lasciano lo stesso una traccia profonda nel territorio che li ha visti brillare con le loro passioni e generosità, e poi, come effimere stelle cadenti, spegnersi in una notte di primavera.

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EVENTI. Il pane che sazia gli occhi e il cuore, a Santu Lasi

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SALVE (Le) – Scirocco viene dal mare e scuote i mandorli in fiore avvolgendo in un caldo abbraccio colorato di rosa e denso di salsedine il popolo di Santu Lasi. Che sfida anche la pioggia per esserci. L’artista della land art Fabio Pedone si è inventato un tunnel intrecciando i rami appena fioriti. Entriamo in masseria ubriacandoci di un profumo intenso e delicato, che il vento ci impregna sulla pelle mescolandolo all’odore di sale e di olio fritto delle “pìttele” che ingravida l’aria. Un’emozione forte ritrovare odori e profumi del passato, ce li portiamo nel cuore ovunque. Un rito che ci inventiamo d’istinto: la suggestione è forte, forse porterà bene alle nostre vite sospese e borderline, canne al vento.
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POESIA. “Oltre lo sguardo”, nel cuore

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SALVE (Le) – Il nostro tempo contratto, virale, ipertecnologico, ci ha stretti in una solitudine esistenziale leopardiana. La parola è stata atrofizzata, svuotata di senso dalla tv, la poesia umiliata e offesa. Siamo storditi, confusi dal cicaleccio dei media. La riflessione dentro noi stessi è impossibile, l’otium dei romani non c’è più: il nostro tempo è occupato dalla volgarità che ci espropria culturalmente formattando la nostra identità, rendendoci dei cloni.

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CONTAMINAZIONI. Se la pizzica incontra la capoeira

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ZOLLINO (Le) – “Cristu du celu teni l’acqua/ no me la fare du celu cadire…”.

Se nella vita si vive di intuizioni, di folgorazioni, la ricercatrice, musicista e cantante Anna Cinzia Villani fu la prima, tanti anni fa, a capire che era necessario fermare la deriva della memoria che in nome della globalizzazione culturale stava omologando Terra d’Otranto ad altri angoli del pianeta, derubandola della sua anima più antica, nobile, ricca di pathos.

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