Il mare se lo porta nella mente, nel cuore e nel dna. Declinato in tutte le sue infinite, barocche sfaccettature. Come si dice: semanticamente affollato. Capace di suscitare mille emozioni, ricordi, sedimentazioni; dar corpo ai sentimenti più veri e più intimi.
Un mare antropomorfo, insomma, che riassume ogni forma naturale e interiore dell’immaginario dei popoli, le culture, gli uomini.
E’ la “poiesis” dell’artista Cesare Piscopo (Parabita, Lecce), che si propone con la personale “Forme e colori del mare” (“TataMino Bistrot”, via Roma, 199 Salve).
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