Soleto. Fondo Fontanella. 21 agosto del 2003. Durante una campagna di scavo archeolgico l’equipe di Thierry Van Compernolle rinviene quella che da lì a pochi giorni sarà comunemente conosciuta come la mappa di Soleto, una delle più antiche rappresentazioni geografiche di tutto l’occidente.
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Archeologia del Salento
I siti archeologici più importanti ma anche quelli meno conosciuti della penisola Salentina. Dai Messapi ai Romani, dai Greci ai Bizantini, tra dolmen e menhir nella terra dei megaliti. Un piccolo tuffo nel passato alla scoperta di ciò che è sepolto, o lo è stato, sotto i nostri piedi. Benvenuti nella sezione “Archeologia del Salento”!
Tempo di lettura: 2 minutiGrotta Marisa: un deposito datato a circa 10.000 anni fa, in un periodo noto come Mesolitico, spesso ignorato e bistrattato dai non addetti ai lavori, ma che in realtà si configura come un grande e rinnovato incubatore all’interno del quale processi economici, sociali e culturali, unitamente alle influenze del vicino oriente, ha sviluppato e indotto epocali trasformazioni nell’universo “uomo” che accenderanno la miccia per una grande esplosione di innovazioni a 360°, meglio nota con il nome di Neolitico.
Lascia un commentoTempo di lettura: 3 minutiUna mano lievemente posata sul ventre gravido. Un atto d’amore, di protezione. Una carezza che sfiora qualcuno che ancora non c’è, ma ardentemente desideroso di sorridere alla vita, anche se, di fatto, non sa ancora cosa sia. Eppure sente che la fuori c’è qualcosa. Qualcosa che vale la pena di essere vissuto. Qualcosa per il quale vale la pena soffrire. Qualcosa in grado di suscitare ansie, ricordi, dolori, gioie.
Lascia un commentoTempo di lettura: 3 minutiDemetra, “Madre Terra” o “Madre dispensatrice”, sorella di Zeus, dea del grano e dell’agricoltura, artefice del ciclo delle stagioni da quando le venne portata via sua figlia, Persefone, da un dio oscuro la cui dimora lambisce le viscere della terra, tra gli inferi. Sono molti i luoghi di culto a lei dedicati, uno tra i più rappresentativi in Puglia è indubbiamente quello di Monte Papalucio ad Oria, che enumera diverse analogie con un tempio ipogeo rinvenuto sotto l’attuale pavimentazione di Piazza Dante, in quella Vaste messapica che ha regalato interessanti soddisfazioni a studiosi e archeologi.
4 CommentiTempo di lettura: 4 minutiLa committenza di una Madonna di Lourdes, apparsa per la prima volta nell’omonima cittadina francese 42 anni prima, spinge uno stimato pittore salentino a ridiscendere le scogliere di Castro con una modella per cercare una grotta in grado di contestualizzare in Terra d’Otranto il prodigioso evento. La sua passione per le scienze naturali e i fossili che da sempre raccoglie e cerca di interpretare, con l’ausilio di alte rappresentanze del mondo accademico, lo inducono all’identificazione nel terreno di un molare atipico, di un ippopotamo, che lo porterà a setacciare l’area circostante fino ad effettuare una scoperta importante. Siamo nel 1900, Paolo Emilio Stasi scopre Grotta Romanelli.
Lascia un commentoTempo di lettura: 3 minutiFra Matino e Casarano, poco lungi della Specchia di S. Ermete, noteremo una nicchia scavata nel calcare compatto, nella quale è dipinta S.a Palmeta, a giudicarlo dai pochi segni che lasciano indovinare la faccia e la veste quadrellata di verde e di rosso.
Lascia un commentoTempo di lettura: 5 minutiLa vora di Andrano, detta anche Vora Martella, registrata presso il catasto delle grotte e delle cavità artificiali di Puglia con l’identificativo PU_198, è sita lungo la direttrice che conduce all’importante complesso della Masseria del Mito sull’omonima Serra, in prossimità della cappella della Madonna dell’Artica, e accessibile esclusivamente tramite una serie di cunicoli artificiali, lunghi diverse centinaia di metri, realizzati per la canalizzazione delle acque reflue e piovane.
Lascia un commentoTempo di lettura: 4 minutiUn deposito sospetto. Cinque uomini dallo sguardo attento e dall’intuito acuto rimuovono con cura mista a curiosità alcuni detriti. Si apre l’ingresso di un cunicolo che si addentra nella formazione calcarea per alcuni metri a pochi passi dal mare. Anno del Signore 1970, 1 febbraio. Una grotta sopita da millenni a più di 20 metri di profondità torna a respirare nuovamente. Siamo nell’antica valle dei Cervi e questa è la sua grotta.
3 CommentiE’ il palazzo baronale di Vaste la sede designata per ospitare il museo archeologico dell’antica città messapica che raccoglie, dopo anni di studi e di scavi, solo una piccolissima percentuale, forse appena il 15%, dell’enorme mole di reperti rinvenuti all’interno di quello che era il circuito del fortilizio cittadino.
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