Il canto di quel gallo…sembrava quasi di sentirlo ancora nonostante fossero passate diverse lune e centinaia di chilometri lo separavano da quel pennuto, tanto sacro per alcune culture ma tanto infausto per lui. Il cuore di Pietro non si dava pace per aver tradito il suo Maestro. Colui che nemmeno la morte è riuscita a vincere e che non serbava alcun rancore verso quel discepolo così impaurito da perdere il lume della ragione. Eppure piangeva ancora, era in viaggio in una missione di evangelizzazione dopo aver rivisto risorgere Colui che aveva rinnegato, umiliato dai romani e appeso con pochi chiodi conficcati nella carni ad una croce di legno con altri due poveracci. Le lacrime scendevano senza freno, intrise di un senso di colpa tale da avere il potere di tramutarle in pietra e lasciarle cadere nelle fresche acque del fiume che stava attraversando, Chidro lo chiamano i locali, a imperitura memoria delle sue cattive azioni.
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