Ecco un cane che ha capito come va il mondo e soprattutto conosce l’uomo meglio degli stessi esseri umani. Affronta lea vita con candore naif e armato di sottile saggezza, riflette da psicologo scafato sulla realtà intorno, fa citazioni da vero erudito, talvolta si atteggia a filosofo (“…avevo imparato a vedere il bicchiere mezzo pieno… Diamine! Sono un cane! Non sono un uomo che complica anche le cose più semplici!”) tanto per mostrare di aver ereditato dagli avi un disincanto quasi da snob che gli consente di godere delle piccole cose quotidiane, di smussare i conflitti sul nascere, di capire quel che vogliono i suoi padroni, di rendersi a loro utile per giustificare la sua presenza in casa e nel mondo.
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L’alibi provvidenziale è quello di identificarsi con il ragno. “La tarantata si fa ragno, diventa il ragno che è in lei: il suo pensiero si muta in ritmo puro e nel movimento quasi meccanico sorgono figure di liberazione travolte però ancora da ombre disperate. La donna in piedi lotta con la taranta, immaginando di calpestarla e di ucciderla con il piede che batte la danza” [1]
2 CommentiCornovaglia Occidentale, Regno unito. Una misteriosa pietra circolare con un ampio foro, posta al centro di un retta che congiunge alle estremità altre due pietre verticali, di epoca imprecisata, viene ribattezzata Mên-an-Tol, un termine cornico che significa per l’appunto “pietra forata”.
4 CommentiUno dei tanti luoghi del Salento, secondo la tradizione, protagonista di un’apparizione Mariana. Un evento che in questa terra sembra essere stato quasi all’ordine del giorno nei secoli passati. Numerosi sono, infatti, i templi religiosi edificati in tutta l’antica provincia di Terra d’Otranto in seguito all’esplicita richiesta da parte dell’Altissima Madre, oppure semplicemente per acclamazione popolare, dopo una visione onirica o una presunta grazie ricevuta.
Lascia un commentoQual è la verità? Quella di Bianca Salemi, che è partita da Catania per raggiungere lo zio Roberto a Buenos Aires e realizzare il suo sogno? O quella di Stefano, il fratello avvocato, che si è trasferito a Roma per esercitare l’arte forense, ereditata dal padre Ovidio, che non smette di rodersi perché è rimasto irrisolto l’omicidio dei fratelli Antonio e Santo sgozzati da ignoti sulla Principessa Mafalda, gloria della Marina Mercantile Italiana, durante l’ultima traversata per l’Argentina il 23 marzo 1927? O quella della madre Lucia che vede sfuggire dalle sue mani i figli senza riuscire ad afferrare il senso riposto nelle loro ansie e aspirazioni? Su tutti aleggia la figura mitica del patriarca Arcangelo, un padron ‘Ntoni Malavoglia, che racchiude nella sua saggezza, autorevolezza e ostinazione tutti gli elementi della civiltà meridionale.
Lascia un commentoDieci minuti d’intensa poesia. Innocenza e magia. Negli occhi di un bambino si riflette un mondo a parte, il Sud, fatto con i colori del sogno, affresco di struggente dolcezza.
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