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Tumolo funerario in località Montani, inumazione e cremazione nell’età del bronzo

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Sul Corriere del Mezzogiorno del 25 Luglio 2007 una notizia sensazionale scuote il mondo dell’archeologia salentina, e non solo. “Per la prima volta nel Salento portiamo alla luce un monumento megalitico non manomesso, né violato”. Con queste parole Elettra Ingravallo pone l’enfasi su una scoperta costretta a modificare le convinzioni storiche fino ad allora possedute sull’età del Bronzo.

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Spiaggia la Puritate (o della purità), Gallipoli

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La spiaggia delle Puritate di Gallipoli è una delle mete più gettonate per chi decide di trascorrere la propria vacanza nel Salento, ma anche di chi, costretto a star lontano da casa per studio o per lavoro durante tutto l’anno, si ricongiunge con la sua terra d’origine nel periodo estivo.

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“Dear Adriano…”, l’uomo che fa le scarpe ai grandi della Terra

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“Dear Adriano… Thank you for thinking of me”. Firmato: George Bush (anche a nome della first lady Laura), presidente degli Stati Uniti d’America. La lettera, partita il 22 settembre del 2008 da Washington (The White House), giunse pochi giorni dopo a Novara, in via Cavour al civico 14. Lì c’è la sede sin dagli anni Cinquanta la “Rinomata Bottega Artigiana”, il laboratorio del Maestro Adriano Stefanelli. Aprì la missiva con mani tremanti, la lesse con indicibile emozione trattenendo il respiro.

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Tabacco e Tabacchine nel Salento

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Si apre il pacchetto, se ne sfila una, la si infila in bocca per poi accenderla proteggendo con le mani la fiamma dal vento. Si consuma in poche boccate, un gesto che sa di abitudine per molti, da ansiolitico per altri. Una volta finita, si schiaccia la cicca in una posacenere o per terra. La storia che può raccontare una sigaretta però va ben al di là di una fumata. Il tabacco con il quale è stata realizzata ha un passato che sa di gioia e maledizione, di speranze e sfruttamento. Ingredienti spesso macchiati di rosso, del sangue di chi, con questa pianta, ha potuto sfamare per anni la propria famiglia: le tabacchine.

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La riserva di Torre Guaceto

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Gawsit, luogo d’acqua dolce. Così i saraceni, che qui si rifugiarono tra un saccheggio e l’altro, battezzarono quella che la deformazione linguistica secolare ha poi rivisitato in Guaceto, l’oasi che nel 1975 è stata riconosciuta come zona umida di interesse internazionale e poi riserva naturale statale con decreto ministeriale del 4 febbraio 2000.

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