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Il Salento tra crisi e bellezze nel film di Winspeare “In grazia di Dio”

Si può vivere ‘In grazia di Dio’ nell’estremo lembo del Salento, fiocamente irradiato dal Faro del Santuario della Madonna de finibus terrae? Ai confini della terra conosciuta, dove l’amore è una lettera trovata nel tronco dell’ulivo – scrive Vittorio Bodini, la vita è una conquista dura e amara, come la pietra di queste rocce a picco sul mare, che lambiscono le campagne salentine, unica e ultima risorsa a cui le donne tenacemente si attaccano. I tentativi di uscire dalla condizione di disoccupazione e di miseria si infrangono contro gli scogli della crisi e dei debiti contratti in una attività manifatturiera tessile. Le banche e le finanziarie non aiutano e non perdonano, per la verità neppure lo Stato che chiede il conto salato con Equitalia. La gente del sud sembra condannata alla condizione di vassallaggio nei confronti della terra, il lavoro è duro, ma ancor più i sentimenti e le aspirazioni trovano difficoltà a dispiegarsi, nonostante la bellezza di questa terra e di queste donne che sono destinate a sorreggere il corso dell’economia e della storia, mentre gli uomini si fanno irretire dal facile guadagno illegale o scappano all’estero.

In grazia di Dio, Adele (Celeste Casciaro)

Il sole sul Salento è sempre offuscato da un cielo plumbeo e riflette le condizioni della durezza di Adele (la bella e brava Celeste Casciaro) che fa fatica a reimpostare la sua attività di onesta contadina, mentre speculatori di ogni risma cercano di sottrarre anche la terra sotto i suoi piedi. Adele rivendica fieramente la sua condizione e respinge le profferte economiche, miraggi che si mangerebbero l’anima. E’ lei che lotta a denti stretti contro le circostanze, negandosi un sentimento facile e soprattutto aprendo gli occhi alla sorella Maria Concetta (Barbara De Matteis) che sogna un ruolo improbabile di attrice e alla figlia Ina (Laura Licchetta), che insegue facili amorini e il disimpegno sociale e scolastico. Solo la madre Salvatrice (Anna Boccadamo), china sui solchi, comprende che l’amore non ha età e si abbandona alle emozioni quando Cosimo (Angelico Ferrarese) la aiuta nei lavori della campagna, sostituendo il marito defunto. Il bagno ristoratore e lustrale nel mare cristallino prepara il terreno al loro matrimonio e alla promessa di felicità, confessata davanti all’immagine della Madonna. Nonostante tutto, la fatica e le conseguenze di un rapporto giovanile di sesso gravido di conseguenze, si afferma la figura della donna del Sud rappresentata da questa tenace Adele che riesce a mantenere unita la famiglia e da lì ripartire per una nuova prospettiva economica e un progetto di società, basato per poter progredire sul patrimonio culturale e ambientale di questo mondo, magico e duro da vivere.

Paolo Rausa


Un commento su “Il Salento tra crisi e bellezze nel film di Winspeare “In grazia di Dio”

  1. francesco lopez y royo ha detto:

    è la storia di tante donne salentine e non che con la caparbietà e la fede hanno fatto rinascere o costruire dal nulla fortune ,basate solo sulle loro arcaiche conoscenze di mercato.Oggi tutti chiediamo aiuto allo stato,cioè a noi stessi, senza voler mettersi in gioco veramente,in proprio, dando colpe a destra ed a manca per se le cose non vanno secondo il nostro Io.Il sudore e l’amore della propria terra,senza alcun sotterfugio, ci porta ad essere grandi e valorizzatori veri della terra che ci ha visto nascere. Si parla tanto di Expo 2015 Milano ma in primis si và con le mani tese verso lo Stato per aver qualcosa,alle vecchie esposizioni mondiali ante guerra il privato si metteva in gioco da solo e con i prodotti da lui esposti esaltava il suo lavoro e la terra da cui provenivano.

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