“Buongiorno Taranto” il film di Paolo Pisanelli ieri sera a Taviano (Le)
Riconosco Paolo Pisanelli dal piglio e dalla sua posizione sempre in prima fila, quando si lotta per l’ambiente, per la salute, per la nostra sopravvivenza. Era in piazza S. Oronzo a Lecce la Domenica delle Palme, alla manifestazione per la difesa degli ulivi, simboli loro malgrado di un Salento che ha compreso la necessità di fare fronte comune contro un nemico subdolo e onnipresente, sui vari scenari, dalle città alle campagne. In prima fila, accanto agli oratori, riprendeva i loro interventi, la foga con cui esprimevano l’amore per una terra del ri/morso che oggi si trova sotto attacco.
Lo sa bene Paolo Pisanelli cosa vuol dire. Lui che è andato a Taranto a riprendere in questo documentario dal titolo ‘Buongiorno Taranto’ il dramma ambientale e sanitario che sta vivendo la città che un tempo era la perla dello Jonio, la Taras lacedemone che aveva allungato le sue mire espansionistiche in questa zona di Messapia. La città che conserva nello splendido Museo archeologico cimeli importantissimi della civiltà magno-greca, sotto forma di vasellame, statue, ori in collane e corone, strutture architettoniche e le funamboliche acrobate, metafora della condizione femminile di ieri e di oggi. Come abbia fatto la classe politica a fare di questa città dei due mari una fogna a cielo aperto con uno stabilimento di acciaieria, il più grande d’Europa, prima Italsider e poi l’Ilva dei Riva famigerati, lo si può solo capire con una visione tardo-colonialista, che ha causato tanti danni alla salute con morti e malati gravi per le difficoltà respiratorie del miasma che incombe sulla città.
Di questa condizione il regista ha voluto rendere conto andando per le piazze a sentire gli operai che manifestavano la loro contrarietà a doversi assoggettare al ricatto, respingendolo, salute/posto di lavoro.
Seguendo le onde della radio locale dal nome propiziatorio appunto di ‘Buongiorno Taranto’, Paolo Pisanelli ha dato conto del dibattito che si è aperto fra i cittadini, i lavoratori, i pescatori e financo fra i bambini, che si divertivano immaginando tuffi lustrali – ma che sono temibili per le infezioni che possono causare – nelle acque joniche. Una società colpita profondamente nelle condizioni di vita, negli affetti con la scomparsa prematura di molti parenti, ma mai doma anzi ancor più desta e consapevole che solo dal basso è possibile ricostituire un tessuto sociale e produttivo diverso, compatibile e proiettato verso il futuro.
Questo il senso della manifestazione organizzata il 1° Maggio, festa del lavoro, nel Parco archeologico, ripulito per l’occorrenza dai cittadini riuniti in un comitato per il risveglio della città. Accanto a Pisanelli, introdotto dalla musica ritmata dall’organetto di Donatello Pisanello e dal contrabbasso di Angelo Urso, il sostituto procuratore Elsa Valeria Mignone, che ha messo sotto accusa la direzione aziendale dell’Ilva e gli stessi amministratori, i Riva, per disastro ambientale colposo. Un magistrato coraggioso, eroico per aver voluto applicare le norme in vigore, non una rivoluzionaria!
Eppure le accuse sono piovute pesanti sulla sua testa. Ora ha assunto una nuova inchiesta, quella sugli ulivi che sarebbero attaccati dalla Xylella. Il suo è stato un discorso solidale nei confronti dei cittadini colpiti dall’inquinamento e offesi da certe pratiche che nulla hanno a che vedere con l’agricoltura. Perciò ammonisce il numeroso pubblico, accorso all’iniziativa di proiezione al Multiplex Teatro di Taviano rispondendo all’invito della Associazione Culturale ‘V. Bachelet’, di interessarsi della tutela del territorio per noi e per le generazioni che verranno dopo di noi, dal momento che la terra l’abbiamo ricevuta in prestito da usare e da riconsegnare alle generazioni future meglio di come l’abbiamo ereditata. Buongiorno Taranto è una produzione dal basso. Si può sostenere il progetto, diventando produttore. Info: Big Sur, Immagini e Visioni, Via G.A.Coppola, 3
73100 Lecce, Tel/Fax: +39.0832 346903, Mobile: +39.347 5745284, info@buongiornotaranto.it.
Paolo Rausa
Articolo già pubblicato su Italia-Express