Nascosto dalla vegetazione che gli fa da custode e da volta, si scende da una piccola scaletta scavata nella roccia in prossimità di un fazzoletto di terra antistante il consorzio di bonifica “Ugento Li Foggi”. E’ un piccolo frantoio ipogeo, conosciuto dagli abitanti del posto come il “trappiteddhu“, ricavato in una banco di pietra fossile che lascia ancora trasparire i modelli di pietra di quelli che un tempo erano organismi viventi, per lo più bivalvi.
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Uno degli esempi più maestosi di quel fenomeno che da molti è stato classificato sotto il nome di “trogloditismo salentino” è indubbiamente la Gravina di Riggio, nel comune di Grottaglie, città già celebre sul territorio nazionale per le sue prestigiose ceramiche.
Lascia un commentoDue viandanti e i loro cavalli sono alla ricerca della Mutatio Valentia. Sono in viaggio dell’aurora e il sole stà quasi per tramontare. Hanno bisogno di mangiare e riposare prima di potersi rimettere in cammino alle prime luci del’alba del nuovo giorno che sarebbe sorto da lì a poche ore.
La strada che hanno percorso è la stessa battuta da secoli ormai. Cambiano i regnanti, i nomi di chi la abita, l’organizzazione del governo e persino il suo toponimo. Oggi la conosciamo come Valesio.
Lascia un commentoNei diversi testi che trattano la vita rupestre di Giurdignano si citano spesso numerose grotte e/o cripte di cui oggi si sono totalmente perse le tracce. Non si può negare che questo piccolo borgo, che oggi vanta ancora la presenza di numerose testimonianze megalitiche tra dolmen e menhir, fosse un vespaio di villaggi e insediamenti medievali che hanno restituito importanti reperti nel corso delle diverse campagne di scavo.
Ed è proprio all’interno di un piccolo fazzoletto di terra, frequentato da numerosi greggi di pecore che qui vengono a pascolare, non distante dal ricordo dei villaggi Quattro Macine e Vicinanze, giacciono silenti i resti di quella che è ormai da tutti conosciuta coma la Cripta anonima di Giurdignano.
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