La cripta anonima di Giurdignano
Nei diversi testi che trattano la vita rupestre di Giurdignano si citano spesso numerose grotte e/o cripte di cui oggi si sono totalmente perse le tracce. Non si può negare che questo piccolo borgo, che oggi vanta ancora la presenza di numerose testimonianze megalitiche tra dolmen e menhir, fosse un vespaio di villaggi e insediamenti medievali che hanno restituito importanti reperti nel corso delle diverse campagne di scavo.
Ed è proprio all’interno di un piccolo fazzoletto di terra, frequentato da numerosi greggi di pecore che qui vengono a pascolare, non distante dal ricordo dei villaggi Quattro Macine e Vicinanze, giacciono silenti i resti di quella che è ormai da tutti conosciuta coma la Cripta anonima di Giurdignano.
Silente. Non si conosce l’intitolazione originaria, non si conoscono i nomi e volti delle figure evanescenti di santi e sante affrescate sulle sue pareti di cui oggi sopravvivono solo labili tracce di colore. Nessuna informazione sul periodo di realizzazione e per quanto tempo vi si sia celebrato il culto in quello spazio apparentemente molto piccolo, diviso in quattro campate da un pilastro centrale.
E’ possibile identificare una iconostasi molto rudimentale che ripartisce lo spazio del luogo di culto in un naos e un bema, oltre che un piccolo gradino-sedile e nicchie ad arcosolio e a ripiano.
Il pavimento è pieno di materiali di risulta, molti dei quali provenienti dall’apertura sulla volta della cripta, unico accesso al piccolo antro dopo l’interramento dell’ingresso originale orientato ad est e di cui, esternamente, non si scorgono più tracce.
Solo alcune croci, riportano ancora alla memoria il passato religioso di questo luogo, ingoiato dalla terra e dimenticato dalla fede.
Marco Piccinni
BIBLIOGRAFIA:
Fonseca, Bruno, Ingrosso, Marotta. Gli insediamenti rupestri medioevali nel Basso Salento – Congedo Editore (1979)