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Morciano, cattolici e ortodossi alla festa di S. Giovanni

MORCIANO DI LEUCA (Le) – Cattolici e ortodossi insieme sotto il segno del dialogo, il confronto, il reciproco arricchimento. All’ombra della statua di San Giovanni Elemosiniere, un santo di origine orientale (nacque a Cipro nel 554), come tanti in Puglia (San Nicola) e nel Salento: Sant’Ippazio, San Biagio, Santa Sofia, ecc.

Per affermare il valore della convivenza pacifica, che consente alla civiltà di progredire nel rispetto delle diversità di fede, razza, cultura. Così Morciano di Leuca, nel Sud Salento, si pone quale crocevia di un discorso di tolleranza che assume maggiore valore ed è pregno di un affollamento semantico assai ricco, nel momento storico in cui il terrorismo fondamentalista assalta l’Occidente spargendo sangue, considerando tutti “crociati” e “infedeli” e puntando a Gerusalemme e Roma.    
E così, fra luminarie, bancarelle di cupete (dolce croccante di mandorle e zucchero), stendardi di confraternite e fuochi d’artificio, nel cuore dell’inverno, la brava gente di Morciano e i rappresentanti della Comunità Ortodossa rumena pregano insieme e discutono di fede e di spiritualità.
L’occasione propizia è stata la ricorrenza dell’Ottavario di preghiera per l’Unità dei Cristiani, che così è diventato uno stimolo in più per l’accoglienza di fratelli e sorelle provenienti da lontano, come appunto i Cristiani Ortodossi che vivono in paese e dintorni. 
   
Padre Antonio Caccetta, parroco di Morciano, in occasione della festa del Santo Patrono, San Giovanni Elemosiniere, un Santo rappresentativo del mondo orientale, ha invitato la Comunità Rumena che qui vive e lavora a pregare insieme per tutti i cristiani che hanno in comune l’appartenenza a Cristo, per la libertà religiosa e per la testimonianza di quei valori capaci di trasformare il mondo e gli uomini e farli vivere in pace. 
Per cui alla celebrazione dell’Eucaristia, presieduta da S. E. Monsignor Vito Angiuli, Pastore e Vescovo (nella foto) della Diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca, alla presenza delle autorità civili e militari e di tutta l’assemblea dei fedeli, un folto gruppo di uomini e donne della Romania hanno condiviso un momento di preghiera con la recita del Padre Nostro, ad alta voce, in lingua Rumena.
Un passaggio della festa molto emozionante, al quale ha fatto seguito quello dell’assemblea tutta. La comunità Cristiana Ortodossa Rumena durante l’offertorio ha poi portato all’altare una composizione di fiori (foto). “E’ stata un’esperienza molto bella per la nostra comunità”, affermano i cittadini morcianesi.
   
Anche  il Vescovo, nel suo discorso, ha apprezzato molto e incoraggiato ad altri momenti di condivisione e di integrazione socio-culturale. Padre Antonio, da parte sua, ha suggerito ad alcuni di loro di farsi portavoce presso il loro parroco ortodosso che lui e la Comunità di Morciano tutta saranno ben lieti di ospitarlo per un soggiorno in questa deliziosa città del Salento meridionale, col suo mare di cristallo e la cucina di piatti antichi e gustosi. Come si dice: se  son rose, fioriranno…
In gruppo con il vescovo

In gruppo con il vescovo

Francesco Greco

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