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Grotta Porcinara, Leuca

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Le acque già ricche di leggende dove la tradizione vuole che si sposino lo Ionio e l’Adriatico, tormentate dalle insidie della sirena Leucasia e custodite da un nugolo di divinità sembrano oggi in fermento. Numerose navi approdano lungo la costa. Gli equipaggi si preparano a scendere a terra e a percorrere una scalinata scavata nella scogliera, contornata da nicchie, per rendere omaggio a colui che ha consentito loro di rivedere ancora la terra dopo una lunga navigazione. Rendono grazie a Zis. Siamo su punta Ristola, nell’antica Messapia.

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La vora di Vitigliano

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Una folta vegetazione, una depressione del terreno che ti porta giù, sempre più giù, 10 metri, fino ad intravedere tra rigogliosi e avidi rampicanti, fichi e ulivi in improbabili posizioni e  tappeti di foglie disposte come tessere di un mosaico l’ingresso ad una grotta. La luce del sole penetra a fatica tra i rami delle vegetazione e lambisce a stento l’antro di questa oscura cavità. Larga abbastanza da inghiottire orde di uomini attratte dall’ignoto verso l’ennesima bocca degli inferi modellata secondo l’antica ideologia del mondo greco. Siamo a Vitigliano, nella sua vora.

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ESCLUSIVO/Storia, 1936: Don Rocco da Gagliano al trono d’Albania

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Apparvero all’improvviso come ombre unte di sale nella fresca mattinata di primavera. Era il 1936 e tre anni dopo l’Italia avrebbe occupato l’Albania prima e poi la Grecia. Re Zogu I sedeva sul trono e aveva buoni rapporti con l’Italia fascista. Qualcuno aveva indicato dove il Principe d’Albania soleva passare il tempo giocando a carte con gli amici: l’osteria della Chiara, all’inizio del corso che immette in piazza San Rocco (oggi c’è un negozio di telefonia), il protettore di Gagliano, sulle ultime serre della Puglia che si tuffano nell’Adriatico del mito.

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Il castello di Fulcignano, Galatone

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Se ne parla fin dal XII secolo. Un piccolo casale passato di mano in mano da un feudatario all’altro, esponenti di una nobiltà secolare o piccole, nuove figure, emergenti nel panorama aristocratico. Di origine greca secondo il Tasselli (ipotesi avvalorata dal ritrovamento di una moneta di Basilio I), forse al centro di una contesa con un vicino di stampa latino, Galatone, che ne assorbì la popolazione. Siamo nel medioevo, a Fulcignano.

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La vora del Guercio, Scorrano

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Avisu, vora, inghiottitoio, sinkhole…sono tanti i modi per definire delle depressioni carsiche a sviluppo prevalentemente verticale, svuotate dall’incessante e ostinato passaggio delle acque nel sottosuolo che nella maggior parte dei casi da il via a fenomeni di crollo che consentono di mettere in comunicazione diretta il sottosuolo con la superficie.

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