Salta al contenuto

Un “Favoloso viaggio nel tempo”

Tempo di lettura: 3 minuti

Scontato. Unico aggettivo utilizzato da tempo ormai per qualificare le singole azioni che compongono ogni giornata. Si possono vivere nuove esperienze, acquisire nuovi oggetti e competenze, conoscere nuove persone. Tutto però apparirà come di già vissuto, un eterno déja vu di azioni catalogate per immagini in un cervello “globalizzato” bombardato quotidianamente dalla “condivisione”. Scontata è ormai tutta la realtà che circonda il genere umano. Si finge di conoscere già tutto e non si cercano più risposte. Non si pongono più interrogativi, non si sollevano dubbi e quesiti. Nessun bambino a scuola solleva più la mano timida per chiedere alla sua maestra ciò che l’uomo si è chiesto per generazioni intere: “Da dove veniamo?

Lascia un commento

Menhir Croce di Sant’Antonio, Muro Leccese

Tempo di lettura: < 1 minuto

Semplice ma elegante, longilineo e maestoso. Si trova lì, al centro di un magnifico crocevia di muretti a secco che delimitano due strade vicinali che interlacciano i comuni di Sanarica e Muro Leccese, in contrada zicche, non lontano dai ruderi di quel che fu un tempo la magnifica chiesa della Madonna di Pompignano. Siamo parlando del menhir Croce di Sant’Antonio.

Lascia un commento

Le Ferrovie Sud-Est macinano più debiti che chilometri, può salvarle solo un commissario straordinario

Tempo di lettura: 2 minuti

L’azienda Ferrovie Sud-Est Srl, costituita a Roma nel 1931, gestisce mille km di linee ferroviarie. E’ così gravata da una pesantissima crisi debitoria da non riuscire più a percorrere i km della sua rete che come una ragnatela congiunge i paesini del Salento e si allunga fino a Taranto e a nord a Martina Franca (Ta) e a Bari Mungivacca. ‘1300 dipendenti e 1400 cause di lavoro!’ – Sergio Rizzo con un articolo sul Corriere della Sera analizza la sua situazione drammatica, frutto di anni e anni di cattiva gestione finanziaria che data al tempo della sinistra ferroviaria di Claudio Signorile.

Lascia un commento

La cripta di Sant’Elia, Patù

Tempo di lettura: 2 minuti

Solitaria e abbandonata come il complesso industriale in cui è stata inglobata controvoglia. Fiori artificiali dai colori spenti, sbiaditi dal tempo, luridi di terra e fango, restano gli unici addobbi di un culto ormai spento. Siamo nella piccola chiesa rupestre di Sant’Elia a Patù, a pochi metri dalla strada che conduce a San Gregorio, in località Verginelli.

Lascia un commento