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In ricordo di Sergio Torsello

Un sodalizio intellettuale prematuramente interrotto
SERGIO TORSELLO E LE “EDIZIONI DELL’IRIDE”
di Francesco Accogli*

Il cuore di Sergio Torsello ha cessato di battere, per sempre.

Sergio Torsello

Sergio è venuto a mancare prematuramente il 19 aprile 2015, stroncato da un infarto a soli 50 anni (era nato a Scorrano 15 Gennaio 1965). Egli è stato improvvisamente e brutalmente “rapito” agli affetti della moglie e dei figli, dei genitori e dei parenti, degli amici, dei colleghi del comune di Alessano (dove da diversi anni svolgeva la professione di addetto stampa e collaboratore dell’ufficio Segreteria), degli affezionati lettori della pagina culturale del “Nuovo Quotidiano di Puglia”, degli studiosi della sezione di Maglie-Otranto della Società di Storia Patria per la Puglia e dell’oceanico popolo che ogni anno, da ben 18 anni ormai verso la fine di agosto, era ed è solito darsi appuntamento alla straordinaria manifestazione “La notte della Taranta” che si svolge a Melpignano, in provincia di Lecce, essendo sia componente dell’Istituto “Diego Carpitella” che Direttore Artistico di quel festival.

Su Sergio Torsello, negli ultimi periodi si è scritto e parlato diffusamente. Basta digitare il suo nome sulla tastiera di un computer per trovare a iosa informazioni e notizie su di lui. Ricordiamo, brevemente, che Sergio era un giornalista (pubblicista), un saggista, un operatore culturale ed un attento e scrupoloso storico della musica popolare nonché un raffinato ed appassionato etnomusicologo. Ma il mio modesto contributo, in questa circostanza, non intende essere di carattere bio-bibliografico; sicuramente ci saranno altre occasioni ed altri momenti, anche meno vicini al tragico evento, che ci permetteranno di farlo. In queste brevissime note mi piace parlare dell’Amico, con colui che ero solito, quando il tempo e gli impegni reciproci ce lo permettevano, trascorrere interi pomeriggi a parlare piacevolmente, a discutere di tanti problemi e difficoltà, a “sognare” nuove pubblicazioni e a ragionare su possibili articoli e saggi da far conoscere su riviste e periodici.

Vi sono scritti, in tutta sincerità, che non vorremmo mai scrivere, ma che, purtroppo, siamo portati a farlo a causa dell’avversità del fato che ci “obbliga” ad essere presenti e a ricordare persone a noi molto care ed amiche. Le note che seguono, infatti, non avrei mai voluto metterle su carta, perché riferite ad un “Amico-Compagno-Fratello” con il quale ho condiviso per circa un trentennio articoli, saggi, volumi, pubblicazioni, progetti e “sogni”, alcuni realizzati, altri rimasti in cantiere a causa della sua inattesa e prematura scomparsa.

Facciamo un passo indietro.

Ho conosciuto Sergio Torsello verso la metà degli anni ottanta del secolo appena trascorso. Ricordo benissimo, come se fosse l’altro ieri, quando in modo sempre gentile ed educato, questo giovane alto, robusto e dai lunghi e curati capelli, veniva a trovarmi alla Biblioteca Comunale di Tricase, dove svolgevo e tuttora svolgo il compito di direttore, per chiedermi informazioni e notizie su Alessano e sugli Alessanesi illustri. Ma nei nostri incontri alla biblioteca, per la verità, non parlavamo solo di libri e di articoli; piano piano era sorta in modo spontaneo e genuino una bella amicizia che ci permetteva di esternare reciprocamente i nostri impegni, i nostri interessi e le nostre piccole ambizioni storico-letterarie e storico-musicali.

Fu in uno di questi ormai abituali incontri che Sergio mi confidò che intendeva scrivere sul periodico “Il Quotidiano di Lecce” con il preciso obiettivo di prendere il tesserino di “pubblicista” e ricordo bene anche che, successivamente, mi chiese di raccogliere e fotocopiare gli articoli pubblicati, recanti in calce la sua firma, perché gli erano indispensabili per l’istanza che avrebbe dovuto inoltrare all’autorità competente per ottenerne l’autorizzazione.

Eravamo quasi alla fine degli anni ottanta, quando, fra le tante amichevoli confidenze e lunghe conversazioni, lo informai del mio vivo interesse per la nascita di una casa editrice del Capo di Leuca, la quale doveva avere e svolgere un ruolo ben preciso: essere uno “strumento”, un “sussidio”, un “mezzo” per meglio “valorizzare e far conoscere le nostre risorse storiche, economiche, sociali, culturali, artistiche, ambientali e paesaggistiche” operando e lavorando “in sintonia con gli Enti Locali, gli Istituti Scolastici, le Parrocchie, le Aziende e i privati cittadini, ed in particolare con le note ed affermate competenze e professionalità dell’Università di Lecce”, dando così finalmente “voce agli storici, ai poeti, ai letterati e ai narratori, agli intellettuali in genere del territorio del Capo di Leuca, ingenerosamente, ma sistematicamente emarginati dai circuiti più affermati della comunicazione libraria”. In sintesi, attraverso l’utilizzo del libro, da sempre “potente strumento di diffusione delle idee”, potevamo e dovevamo “contribuire a ridestare un’identità culturale che, nella consapevole mediazione di tradizione e modernità, riscoprisse sentieri di riscatto e di emancipazione”.

Sergio rimase letteralmente incantato e visibilmente compiaciuto: non solo dichiarò immediatamente la sua completa approvazione, ma andò oltre invitandomi e pregandomi di inaugurare questo progetto editoriale-culturale con un lavoro su Alessano, suo amato Comune di residenza.

Il 20 Maggio 1999 nasceva la casa editrice con la seguente denominazione: “Edizioni dell’Iride di Amodio Maria Donata per la realizzazione di opere di editoria libraria, audiovisiva e multimediale”. Mi sia consentita, a questo punto, una brevissima divagazione relativa alla denominazione: perché Edizioni dell’Iride? Iride era una Dea, bella e affascinante, messaggera celeste che ogni tanto scendeva dall’Olimpo sulla terra per comunicare agli abitanti del pianeta le volontà degli Dei. In questa discesa lasciava una luce particolare, iridescente, nota come l’Arcobaleno, cioè l’Iride, composta, come è a tutti noto, da ben sette colori. Questa, in sintesi, è la spiegazione del logo e del motto (Ex fumo in lucem); cioè l’Arcobaleno, l’Iride rappresentato dai sette colori e la luce emanata dalla Dea, la lotta tra il buio e la luce; metaforicamente in senso editoriale la luce è la conoscenza, la vita; le pubblicazioni dei volumi sono strumenti per combattere il buio, la morte dell’anima, l’ignoranza, ecc. Le Collane della casa editrice sono sette, quanti i colori dell’Iride: Rosso (Storia, Politica, Tradizioni Popolari, Religione, ecc.); Arancio (Letteratura, Biografie, Dialetti, Epistolario, ecc.); Giallo (Donne, Giovani, Sport, Fumetti, ecc.); Verde (Ambiente, Turismo, Folklore, Geografia, ecc.); Azzurro (Arti Belle: Pittura, Scultura, Architettura, Storia dell’Arte, Archeologia, Fotografia, ecc.); Indaco (Scienza, Tecnica, Informatica, Telematica, ecc.); Violetto (Scienze Umane: Filosofia, Pedagogia, Sociologia, Psicologia, Antropologia, ecc.) Ogni Collana ha un Responsabile, un Consulente Scientifico.

Nel Luglio 1999 vede la luce il primo volume della casa editrice Edizioni dell’Iride a cura di Francesco Accogli e Sergio Torsello e dal titolo Alessano tra due Secoli (1864-1926), pp.248, con la Presentazione del dott. Cosimo del Casale, Sindaco del comune di Alessano e con la Prefazione del dott. Alessandro Laporta, Direttore della Biblioteca Provinciale “N. Bernardini” di Lecce. Devo qui precisare, ad onor del vero, che il dott. Alessandro Laporta, personalità di alto livello culturale ed esperto di pubblicazioni di storia locale, nonché amico sincero e sempre disponibile in consigli e suggerimenti nei miei confronti e di Sergio Torsello, svolse anzitutto un ruolo fondamentale per la nascita e la denominazione della casa editrice, ma fu ancor più determinante e convincente quando ci propose, sia a me che a Sergio, di non preparare la solita e scontata monografia di storia locale, ma di procedere con un metodo diverso e soprattutto di scandagliare fonti bibliografiche completamente nuove utilizzando per la ricerca su Alessano le fonti giornalistiche presenti sui più noti quotidiani come “Il Cittadino Leccese”, il “Corriere Meridionale”, “La Provincia di Lecce” ed “Il Tallone d’Italia”, innovando gli studi di storia locale attraverso lo studio e la ricerca di cronache cittadine.

Alessano tra due secoli

Alessano tra due secoli

Analogo discorso è stato poi compiuto, utilizzando le fonti giornalistiche presenti nei quotidiani precedentemente citati, da Francesco Accogli e Alessandro Laporta, in occasione della pubblicazione: Annu Novu, Salve Vecchiu – Frammenti di un secolo, Dicembre 1996, Edizioni Vantaggio, pp.190, in occasione della ricorrenza della decima edizione della rivista salvese, che è stata un punto di riferimento per tutti noi e che ci auguriamo continui ad essere sempre più un’interessante e significativa monografia di storia e vita salvesi.

Ritornando sul volume Alessano tra due Secoli (1864-1926 ), mi è piacevole ricordare anche che venne presentato al pubblico Venerdì 30 Luglio 1999, presso l’Auditorium Don Tonino Bello, dal Sindaco dott. Cosimo Del Casale, dal prof. Mario Spedicato, dal dott. Alessando Laporta e da Vincenzo Santoro, consigliere comunale delegato alla cultura e dai due autori Francesco Accogli e Sergio Torsello, già addetto stampa del Comune di Alessano.

I libri, si sa, sono come le ciliegie, una tira l’altra e quella successiva è quasi sempre più gustosa e squisita.

Immediatamente dopo decidemmo e preparammo un progetto che doveva riguardare una pubblicazione sul tarantismo o tarantolismo con distribuzione e vendita sull’intero territorio nazionale. Dopo una serie di incontri, riflessioni e discussioni anche con altre persone, la nostra scelta (mia e di Sergio) cadde su un’opera del Settecento: De Tarantulae Anatome et Morsu (Anatomia e morso della tarantola del 1741) di Nicola Caputi, medico e scienziato di Campi Salentina, ma operante a Lecce. Il volume, dopo quasi due anni di lavoro, venne pubblicato nell’Ottobre del 2001 in ristampa anastatica, pagine 508, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Campi Salentina e con i contributi del prof. Mario Monaco che curò la traduzione del testo latino in italiano arricchendolo di note, con due saggi introduttivi, rispettivamente del dott. Alessandro Laporta e del prof. Gabriele Mina (Gabriele Mina è rimasto sempre in contatto con Sergio Torsello ed ultimamente ha curato anche la Prefazione del suo volume Interviste sul Tarantismo, Calimera, Edizioni Kurumuny, 2015, pp.164, pubblicato, purtroppo, dopo l’improvvisa morte di Sergio) e con le Presentazioni di Ilio Palmariggi e Paolo Agostino Vetrugno, rispettivamente Assessore alla Cultura e Ispettore Onorario dei Beni Culturali di Campi Salentina.

Anatomia e morso della tarantola, 2001

Anatomia e morso della tarantola, 2001

Ma la partecipazione fattiva di Sergio fu davvero straordinaria in quanto creammo una nuova ed apposita Collana, che si aggiungeva alle sette citate precedentemente, e la chiamammo Anastatica, diretta naturalmente da Sergio Torsello, al quale chiesi cortesemente di precisarne i principi ispiratori, la nascita e la funzione della stessa. Ecco quello che scrisse: “Anastatica è una collana dedicata alla ristampa di ‘classici’ della letteratura storica salentina. Dissertazioni di medici, raccolte ‘etnografiche’ di canti, repertori di leggende e di uomini illustri, monografie storiche sui centri minori, trattati di agricoltura, botanica, architettura, troveranno spazio in una collana che punterà i riflettori su un’area specifica, quell’antica Leucadia che ora va sotto il nome di Capo di Leuca.

La collana si propone di offrire ai lettori ristampe di testi difficilmente reperibili in nuove edizioni corredate da apparati critici di alto profilo scientifico. Un’iniziativa, cioè, che aspira a coniugare il raffinato strumento editoriale della ristampa anastatica e l’esigenza di esplorare con più aggiornati strumenti metodologici vicende storiche e biografie intellettuali scarsamente indagati nel panorama degli studi di storia patria”.

Anatomia e morso della tarantula fu il primo volume della Collana (l’elenco completo dei titoli della Collana Anastatica, diretta da Sergio Torsello, è pubblicato alla fine del presente articolo).

E’ giusto precisare che il volume di Nicola Caputi venne presentato in anteprima il 10 Novembre 2001 alla Città del Libro di Campi Salentina, manifestazione di carattere nazionale sull’editoria e successivamente in altre località, fra le quali anche a Tricase il 5 Settembre 2002, presso la sala conferenze della Biblioteca Comunale. Numerose furono altresì le recensioni; ne ricordiamo solo alcune: Valeria Bruno, De tarantulae anatome et morsu. Il 10 novembre alla Città del Libro, in “Euromediterraneo”, Lecce, 1-15 dicembre 2001, p. 14; Sergio Torsello, Quel medico del ‘700 che sfidò la medicina, in “Quotidiano di Lecce” del 29 Dicembre 2001, p.7; Mario Marti, Il tarantismo di Nicola Caputi, in “Voce del Sud”, Lecce, 19 Gennaio 2002, n.2; Le tarantule nel 1700. E’ in libreria “De Tarantulae anatome et morsu” di Nicola Caputi, in “Nuove Opinioni”, Tricase, A. XXV, n.1, 29 Gennaio, 2002, p. 4; Sergio Torsello, Anatomia e morso della tarantula. Un interessante volume delle edizioni dell’Iride di Tricase, in “Il Volantino, Tricase, A.V, n.3, 26 Gennaio 2002, p.4, ecc., ecc.

Successivamente all’interessante iniziativa editoriale sul tarantismo, Sergio mi confidò di avere circa una trentina tra appunti, articoli e piccoli saggi di interesse vario, alcuni pubblicati altri inediti, che voleva sistemare in un volume e pubblicare con una tiratura limitata e numerata, una pubblicazione fuori commercio da regalare ad una ristretta cerchia di amici e conoscenti con i quali si sentiva più affine ed aveva continui rapporti umani e culturali. Nacque così: Sergio Torsello, Note di fine Millennio (Articoli, Recensioni, Saggi), Maggio 2002, pp.80; volume fuori commercio, stampato in 50 copie numerate da 1 a 50 e firmate dall’autore con dedica “ad personam”. A me fece la seguente dedica: “A Francesco, amico carissimo, compagno inseparabile di letture e avventure intellettuali. Con affetto e stima, Sergio”.

Note di fine millennio, 2002

Note di fine millennio, 2002

Il libro non è molto conosciuto perché in edizione limitata e non destinato alla vendita. Ma colgo l’occasione, in questa circostanza, per riportare la chiusa della Introduzione che Sergio mi consegnò e che, come si potrà notare, è molto indicativa: “Non è un bilancio, questo. Non ancora. Per quello, spero, ci sia ancora del tempo. Ma nella vita delle persone ci sono momenti in cui è necessario fermarsi. Riflettere su se stessi per evitare di essere travolti da avvenimenti che non hai preventivato. In questo caso può essere utile aggrapparsi alle cose certe. Compilare un ‘inventario’, per usare una bella metafora di Joyce Lussu. E poter dire: ‘questo sono io’. Tutto qui. Come dire: un libro per tutti e per nessuno. (ancora Nietzsche). O, addirittura, per un solo lettore. Sperando, davvero, che serva almeno a tenere ancora in vita un sogno, tenero e struggente, di fine millennio”.

Non c’è bisogno di commento da parte mia, aggiungerò solo, avendo avuto la fortuna di conoscere bene Sergio, che questo libro era un testimonianza di grandi e piccoli amori (la lettura, la musica popolare, il tarantismo) passioni nobili e meno nobili che comunque hanno segnato la sua vita.

Chiudo queste note ricordando un’altra pubblicazione a cura di Sergio Torsello: Gioacchino e Tarquinio Fuortes, Saggio di Canti Popolari di Giuliano (Terra d’Otranto), Gennaio 2006, pp.64. Anche questo volume è una ristampa anastatica, presente naturalmente nella Collana Anastatica, e oltre al contributo di Sergio, è doveroso ricordare la Presentazione del prof. Eugenio Imbriani, docente di Discipline demoetnoantropologiche dell’Università del Salento e la Postfazione di Alessandro Laporta. Il Saggio di Canti Popolari di Giuliano di Gioacchino e Tarquinio Fuortes, ristampato dalle Edizioni dell’Iride, a 135 anni di distanza da quel dicembre 1871, prima edizione, contiene 76 strambotti (elencati in successione numerica) quasi tutti a tema amoroso-sentimentale e quasi tutti strutturati sullo schema delle ottave di endecasillabi a rima baciata (con varianti in quartine e sestine) che in alcuni casi sono versioni locali di canti largamente diffusi nel panorama della musica di tradizione orale salentina.

Nell’edizione del 2006 del festival “La Notte della Taranta”, il maestro-concertatore Ambrogio Sparagna, musicista ed etnomusicologo, avendo avuto il libro da Sergio Torsello, incluse nell’annuale repertorio alcuni canti di Giuliano, arricchendo così la manifestazione e valorizzando ancor di più il patrimonio musicale ed etnografico salentino. Sergio era molto fiero ed orgoglioso di ciò e, quando capitava l’occasione, me lo ricordava per farmi piacere e per parlare positivamente della casa editrice Edizioni dell’Iride alla quale si sentiva legato sin dalla prima pubblicazione.

Saggio di canti pop. 2006

Saggio di canti pop. 2006

Per il momento, mi fermo qui. Molto, molto altro ci sarebbe da dire. Ma non intendo annoiare i benevoli lettori di Annu Novu, Salve Vecchiu ai quali questo breve scritto è dedicato per il legame affettivo che Sergio Torsello ha sempre avuto nei confronti della rivista salvese, che annualmente era solito recensire nella pagina culturale del “Quotidiano di Lecce”.

Grazie, grazie Sergio, “con affetto e stima”.

Titoli della Collana Anastatica diretta da Sergio Torsello:

CAPUTI, Nicola, De Tarantulae Anatome et Morsu (Anatomia e morso della tarantola), Ristampa anastatica, Ottobre 2001, pp. 514, – ISBN: 88 – 88295 – 04 – 6, € 20,00.
TORSELLO, Sergio, Note di fine millennio (Articoli, Recensioni, Saggi), Maggio 2002, pp. 80 (Volume fuori commercio).
TORSELLO, Sergio (a cura di), Saggio di Canti Popolari di Giuliano (Terra d’Otranto) scelti da Gioacchino e Tarquinio Fuortes, Gennaio 2006, pp.84, ISBN: 88-88295-17-8, €7,00.
CORVAGLIA, Luigi, Finibusterre, Dicembre 2006, pp. 416, Ristampa anastatica con Presentazione di Alessandro Laporta – ISBN: 8888295-11-9, €20,00.
DEL TABACCO E DELLA PANNINA, MEMORIE DUE, SCRITTE DAL SACERDOTE D. FERDINANDO MARIA ORLANDI (con Nota biografica di Francesco Accogli, Presentazione di Michele Mainardi e Postfazione di Alessandro Laporta), Dicembre 2006,pp.64, ISBN: 88-88295-12-7, € 8,00.
HISTORIA DELLA CITTA’ DE LEUCHE, ALLO CAPO DELLA PROVINTIA DE TERRA D’OTRANTO. ALLO GOLFO DE CAPO DE LUPO (Presentazione di Alessandro Laporta, con un saggio di Francesco Quarto), Aprile 2008, pp. 64, ISBN: 978-88-88295-41-1, €10,00.
PISANELLI, Giuseppe, Passatempi di una onesta brigata nel tempo del colera, Febbraio 2009, pp.96, con Presentazione di Giovanni Pellegrino, uno Scritto di Vittorio Aymone e l’Appendice a cura di Francesco Accogli, ISBN: 978-88-88295-46-6, €10,00.
VINCENTI, Paolo, Salve. Incontri, tempi e luoghi – VENERI, Giuseppe Maria, Cenno storico sul Comune di Salve in Terra d’Otranto, (Ristampa anastatica) con Prefazione di Alessandro Laporta, Aprile 2009, pp. 208, ISBN: 97888-88295-47-3, €15,00.
SAGGIO ISTORICO DELLA PRESA DI OTRANTO E STRAGGE DE’ SANTI MARTIRI DI FRANCESCO D’AMBROSIO SACERDOTE SALENTINO DA CASTIGLIONE (Ristampa anastatica), a cura di Donato Palma, Presentazione di Carmine Pantaleo e Postfazione di Alessandro Laporta, Giugno 2011, pp.216, ISBN: 978-88-88295-53-4, €12,00.
MOTOLESE, Floriano (a cura di), Il tarantolismo pugliese di Ignazio Carrieri nel 120° anniversario, Novembre 2012, pp.112, ISBN: 978-88-88295-63-3, €10,00.

* Pubblicato nella rivista “Annu Novu, Salve Vecchiu”, Numero unico di storia e cultura salvese, Salve, editore “Cultura e Turismo”, 19^ edizione, Dicembre 2015, pp.226-234.


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