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“14 mesi all’inferno”, e ritorno

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Un mondo a parte, con le sue regole, i riti, le contraddizioni, le morbosità, i personaggi, i misteri, i linguaggi. E le gerarchie. Gli “ospiti”, i bambini, erano all’ultimo posto, vittime predestinate. Nati in famiglie disagiate, con vissuti aspri alla spalle, oppure figli di emigranti che non potevano accudirli dovendo portare il pane a casa.  

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