CALIMERA (Le) – “Sia benedettu ci fice lu mundu…/ Creò la Notte, poi creò il Giorno…”.
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Calimera
I luoghi da visitare e le tradizioni da conoscere a Calimera
“Tabacchine/ sembra un diminutivo quasi un vezzeggiativo/ ma non evoca amene campagne/ pittoreschi paesaggi/ ma solamente brutale lavoro…“.
Lascia un commentoDue iguane che si abbracciano, o forse no, si spintonano per poter avere un posto in primo piano in una fotografia. Sono lì, attente, scrutano l’obiettano come se fossero consapevoli della destinazione di quella azione così normale e ripetitiva per la specie umana, una delle tante con le quali hanno imparato ad interagire. Siamo nel museo di storia naturale di Calimera, in visita al suo vivarium.
Lascia un commento“[…]- Guàrdati dai calimerioti che sono gente con due lingue
– Oh nonna, perché mai, nonna, con due lingue? — dicevo io sgomenta, perché pensavo che avessero due lingue in bocca. E mia nonna spiegava :
-Una lingua è « latina », e l’altra è « greca ».
2 CommentiLa festa a Calimera si avverte con tutti i sensi: si vedono i bellissimi colori delle tenere luci delle tradizionali lampade, si sentono le note dei gruppi che esibiscono con in cuore l’ellenismo ereditato dai proprio padri, si tocca con mano una realtà che sembra aver vissuto in un contesto parallelo a quello della banale quotidianeità, si annusa e si gusta l’originale sapore del cuturùsciu, quella strana ciambella che sembra fungere da collante a tutti questi ingredienti.
Lascia un commentoCamminando tra le ghetonìe, le case a corte della Grecìa Salentina, dove tutto sembra trasudare atavico ellenismo, in una terra ancora dove riti e ricorrenze pagane e cristiane si inseguono continuamente nelle stagioni, non è difficile imbattersi in opere di straordinaria bellezza e semplicità. Una di questa è la cappella del Crocifisso, presso l’omonima corte.
Lascia un commentoLa Casa-museo della Civiltà Contadina e della Cultura Grika di Calimera è sostanzialmente un punto di incontro con la cultura della Grecìa Salentina, l’area al centro del Salento nella quale lingua, tradizioni, architettura, gastronomia, sono di origine greca. E’ un patrimonio in parte noto per la Notte della Taranta, ma dai contorni molto più vasti, come sapeva bene Pasolini che proprio a Calimera effettuò il 16 ottobre 1975 la sua ultima uscita pubblica prima di essere assassinato.
Lascia un commentoLa ricorrenza dei solstizi e degli equinozi ha da sempre affascinato l’uomo nel corso dei millenni: gli strani movimenti del sole, il suo continuo “alzarsi” ed “abbassarsi” all’orizzonte con la conseguente alterazione della durata delle giornate, non potevano perdersi come dettagli irrilevanti al vigile sguardo del mortale che mirava a quegli eventi come causa di un intervento divino.
Lascia un commentoFin dalle sue orgini l’uomo ha cercato di dare una spiegazione a quanto lo circondasse, le variazioni climatiche, la natura, gli animali, i fenomeni fisici, la vita. Data l’impossibilità di poter definire correttamente quali fossero le cause di queste fenomeni che oggi potremmo semplicemente definire come “normali”, si partorivano creature mitiche, dai poteri straordinari e che potessero muovere il mondo con la loro volontà: sorsero così numerose divinità che si fusero e si mescolarono con il tempo a vari culti, riti, popoli.
Parte di questi culti sono giunti misteriosamente fino ai giorni nostri, nonostante con l’avvento del cristianesimo tutti i luoghi e riti di culto a stampo pagano furono convertiti in credenze cristiane: ecco quindi che i menhir vengono affrescati con icone cristiane, procedura in parte cominciata dai monaci bizantini che si stabilirono nel sud Italia in seguito alla lotta iconoclasta; i riti del fuoco vennero mutati in strumenti di contorno per ben più note festività, spesso associate a figure di santi o agli strumenti del loro martirio…
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